Vecchie lire: quanto valgono? La risposta è sorprendente

Il valore delle monete delle vecchie lire è sceso nel corso degli ultimi anni. La presenza di un alto numero di esemplari e la svalutazione dei metalli sono le due principali cause della discesa del valore.

vecchie lire
Il valore delle monete più vecchie è calato in maniera drastica

Negli scorsi anni, soprattutto dopo il passaggio definitivo dalle vecchie lire all’Euro, c’è stata una pratica molto diffusa tra i cittadini italiani. Si tratta della vendita, all’asta o attraverso i più importanti siti di compravendita online, delle monete possedute per diversi anni e che avevano ormai pochissimo valore. Questo genere di attività si è diffuso in maniera importante subito dopo che la Banca d’Italia, in accordo con la zecca di Stato, ha deciso di interrompere lo scambio delle vecchie lire in Euro.

In particolare erano i collezionisti ad animare questo genere di mercato, dando vita a vere e proprie aste per provare ad accaparrarsi il maggior valore possibile in cambio delle vecchie monete poste in vendita. Tuttavia, nel corso degli anni c’è stato un evidente calo nella valutazione di quelli che sono ormai diventati dei cimeli. Non potendo effettuare lo scambio diretto del loro valore nominale in valuta corrente, le monete sono finite direttamente nel mercato del collezionismo.

Vecchie lire, perchè valgono meno

Proviamo a fare un esempio con una moneta da 200 lire risalente ai primi Anni Novanta. Si tratta senza dubbio di uno degli esemplari più recenti, anche perchè nel frattempo non c’è stata nè una vera e propria ristampa, nè una produzione di nuovi tagli. Le 200 lire sono state introdotte sul mercato proprio nel 1990, in occasione dei cento anni dalla nascita della Quarta Sezione del Consiglio di Stato. Un’occasione celebrativa che ha dato la possibilità di ampliare anche la gamma di monete a disposizione degli italiani.

Questa moneta ha un diametro di 24 millimetri e un peso di 5 grammi, con il contorno rigato che la rende unica nel suo genere. Nella sua facciata di rovescio, sormontata in alto dalla scritta “CONSIGLIO DI STATO IV SEZIONE” e in basso dal suo valore nominale, la moneta presenta l’edificio di Roma nel quale hanno sede il Consiglio di Stato e la Galleria Spada, con tanto di data che rappresenta il centenario proprio della Quarta sezione.

Un valore al ribasso

Come abbiamo già scritto in precedenza, questo genere di monete non ha un valore alto nel mercato del collezionismo e della compravendita online. Il motivo principale è legato all’alto numero di esemplari presenti in circolazione, visto che ne sono stati coniati ben 64 milioni e mezzo. Un numero davvero altissimo, che rende la moneta in oggetto tutt’altro che rara.

E poi c’è anche la questione relativa alla svalutazione del bronzo, moneta con cui è stata coniata la moneta da 200 lire. Motivo per cui è possibile trovare sul mercato questo genere di moneta, con un prezzo che difficilmente supera i 2 euro. In aggiunta bisogna dire che se la moneta presenta segni di circolazione, il suo valore è praticamente azzerato. Motivo per cui è diventata sempre meno diffusa la pratica della vendita all’asta delle vecchie lire.

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