Cashback e lotteria degli scontrini: la bocciatura della Corte dei conti

Un rapporto della Corte dei Conti segnala alcuni problemi sul funzionamento del Cashback e della lotteria degli scontrini. 

Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, ad oggi sono 8,6 milioni le attuali adesioni al Cashback. Di questi, 7,6 milioni gli utenti che hanno eseguito transazioni valide , pari al 15% dei circa 50 milioni di maggiorenni in Italia, per oltre 570 milioni di pagamenti. Intanto, sale sempre di più la corsa all’ultimo scontrino dal momento che a fine giugno si chiude il primo semestre effettivo del programma. Tuttavia, un rapporto della Corte dei Conti segnala alcuni problemi e fa luce sulle difficoltà di monitorare i reali effetti economici e tributari.

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Infatti, il Centro Stella – l’infrastruttura tecnologica che elabora i dati sulle transazioni – non può raccogliere per ragioni di privacy informazioni di dettaglio su categorie merceologiche e localizzazione degli esercenti. Di queste informazioni, invece, dispongono le organizzazioni che analizzano i pagamenti elettronici. Tale vincolo, però, non permette di misurare realmente gli effetti del programma finanziato con 4,7 miliardi fino a giugno 2022 . Insomma, valutare ricavi e compensi può rivelarsi tutt’altro che semplice.

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Secondo la Corte dei Conti, sarebbe opportuno privilegiare i pagamenti verso gli operatori
medio-piccoli e alzare il numero di transazioni minime per semestre per poter ricevere un rimborso. Inoltre, quanto al supercashback, per prevenire gli abusi sarebbe meglio limitare il numero di transazioni giornaliere con lo stesso operatore, anche se con carte diverse. Inoltre, i giudici consigliano di prevedere un premio più basso per una platea più ampia. Per quanto riguarda la lotteria scontrini la Corte dei conti ha inviato un messaggio a Governo e Parlamento, sottolineando dei possibili ostacoli nella «complessità delle operazioni» e nel la «conoscenza solo differita della vincita».

Provvedimenti in arrivo

Intanto, in vista della chiusura del primo semestre del programma, sono stati avviati controlli capillari sulle operazioni sospette fatte in questi mesi per aumentare il numero dei pagamenti e sperare di rientrare nell’assegnazione del Supercashback. Manca infatti pochissimo al gong finale per il cashback, quando la classifica stabilirà l’elenco dei fortunati. Il bonus cashback è una misura introdotta dall’esecutivo Conte volta a contrastare l’evasione fiscale. Il programma prevede un rimborso del 10% che può arrivare ad un massimo di 150 euro per gli acquisti effettuati tramite pagamento elettronici. L’obiettivo è spingere gli acquirenti ad evitare l’utilizzo del contante. Le transazioni elettroniche, infatti, sono tracciate e quindi meno tendenti all’evasione.

Alla fine di ogni semestre è previsto tra l’altro un super cashback, dal valore di 1500 euro destinato ai primi 100 mila utenti che avranno registrato il maggior numero di transazioni nel semestre di riferimento. E’ iniziata così la corsa per ottenere il rimborso e scalare la classifica ma il governo aveva annunciato provvedimenti al riguardo. E così è stato. In vista della chiusura del primo semestre del programma sono stati avviati controlli capillari sulle transazioni definite “anomale, ricorrenti, di importo irrisorio ed effettuate in numero elevato presso lo stesso esercente lo stesso giorno”. Agli utenti viene inviato un messaggio che avvisa del controllo, per dare 7 giorni di tempo per provare eventualmente che si tratti di un errore. Questi primi controlli riguardano soprattutto il conteggio del numero delle operazioni, che alcuni avrebbero potuto voler alterare per ottenere il “Supercashback”.

 

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