Fisco, c’è un problema anche se doni soldi a tuo figlio. Cosa devi sapere

Regali tra parenti: il pagamento delle tasse sulla donazione, l’accertamento fiscale con il redditometro, la tracciabilità del pagamento.

Non date per scontato che sia un gesto di cui non si occupa il fisco, perché potreste trovarvi di fronte ad un’amara sorpresa. Infatti capita quotidianamente che si prestino soldi tra parenti, anche familiari stretti, ma questi movimenti bancari potrebbero attirare l’attenzione dello stato che potrebbe chiedere tasse sulla donazione.

L’eventuale accertamento sintetico, basato su redditometro, potrebbe scattare in automatico e sarà necessario dimostrare la provenienza delle somme quanto non sia stato utilizzato un sistema di pagamento tracciabile.

Nel caso di una somma di denaro data in regalo, si devono pagare le imposte sulla donazione solo se il bene donato non è di “modico valore”. Per stabilire se un bene è di “modico valore” o meno bisogna far riferimento non solo al valore del bene in sé, ma anche alle condizioni economiche delle parti (se, per esempio, il donante cede tutto il proprio conto corrente bancario, benché non particolarmente consistente, la donazione potrebbe essere considerata non di modico valore).

Quando la somma è consistente è obbligatorio utilizzare un notaio con due testimoni e andrà quindi pagato anche l’onorario e tutte le spese di registrazione, che costano 200 euro. Non è il donante a pagare le tasse, ma il beneficiario, quindi il figlio, nel caso particolare.

Donazione a figli e parenti, ecco quanto si deve pagare di tasse

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Oltre che per le donazioni di modico valore, non si paga l’imposta sulla donazione e quella di registro nei seguenti casi: spese per mantenimento, educazione, abbigliamento, matrimoni, automobili o altri veicoli iscritti al PRA.

Se la somma viene prestata a interessi, il maggior incremento economico per il donante derivante dal mutuo (e consistente, appunto, nella percezione degli interessi) andrà da lui indicato nella sua dichiarazione dei redditi. Per evitare questo problema è bene firmare una scrittura privata con cui le parti dichiarano che l’importo viene erogato a titolo di prestito infruttifero o di donazione, così l’Agenzia delle entrate non potrà obiettare.

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Ma a quanto ammonta la tassa di donazione? Per il coniuge e i parenti in linea retta (genitori e i figli, i rispettivi ascendenti e discendenti in linea retta, gli adottanti e gli adottati, gli affiliati e gli affilianti), si paga il 4%. Tra fratelli e sorelle il 6%, con altri parenti fino al 4° grado e affini è al 6%. Altri soggetti invece pagheranno l8%, mentre per le persone portatrici di handicap c’è un’aliquota variabile tra il 4% e l’8%, a seconda del grado di parentela.

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