Non sottovalutare le possibilità dei Fisco di controllare il tuo conto corrente

La domanda fondamentale non è se il Fisco può fare controlli sul nostro conto corrente, ma fino a che punto. Esiste una “data di scadenza” dopo la quale un contribuente che ha commesso un illecito contro il Fisco può sentiersi al sicuro?

Il Fisco ha la possibilità di mettere il naso nei conti correnti dei contribuenti per controllare che non vengano commessi illeciti, anche in maniera retroattiva. Per il Fisco non è semplice accorgersi di un illecito nel momento esatto in cui viene compiuto, quindi c’è la possibilità che gli agenti cerchino a ritroso nelle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti degli anni passati per capire se c’è qualcosa che non va. La domanda è: quanto indietro si possono spingere?

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I controlli del fisco possono attivarsi per molteplici ragioni. Ad esempio se viene riscontrato un trasferimento di denaro insolitamente alto da o verso un contro corrente, oppure se la dichiarazione dei redditi di un contribuente è molto superiore o inferiore a quella degli anni precedenti. In sostanza, qualsiasi avvisaglia del fatto che la situazione finanziaria di un contribuente non sia regolare può far scattare i controlli. Per quanto riguarda le somma che arrivano nel conto corrente, i controlli sono principalmente indirizzati a se queste entrate sono o no state dichiarate. I controlli vengono effettuati grazie allo strumento del Registro dei rapporti finanziari, un apposito registo dell’Anagrafe Tributaria dove sono indicati tutti i contratti tra contribuenti e banche o finanziarie. Grazie alle informazioni fornite dagli stessi istituti di credito, il Fisco è in grado di conoscere non solo il numero di conti correnti intestati a un contribuente, ma anche ogni operazione di entrata e uscita compiuta nel corso dell’anno.

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La legge fissa dei termini di decadenza agli accertamenti che sono, peraltro, molto ampi:

  • Nel caso in cui il contribuente non abbia presentato la dichiarazione dei redditi, il termine per la verifica fiscale è di 7 anni decorrenti da quando tale dichiarazione doveva essere inviata all’ufficio delle imposte;
  • Nel caso in cui il contribuente abbia presentato la dichiarazione dei redditi e siano state riscontrate irregolarità sulla stessa (nel senso che non ha indicato dei redditi percepiti o ha portato in detrazione delle spese non dovute), il termine per la verifica fiscale è di 5 anni dalla data della richiarazione dei redditi incriminata.

 

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