Niente soldi senza Green Pass. Domani non potrai entrare in banca

La nuova stretta anti Covid rende il green pass obbligatorio per recarsi alla posta oppure in banca

Domani, primo febbraio, arriva una nuova stretta sugli accessi a negozi e uffici. Infatti, scatta l’obbligo del green pass base obbligatorio per una serie di servizi che fino ad adesso non lo richiedevano. La nuova stretta anti Covid rende il green pass obbligatorio per recarsi alla posta oppure in banca: bisognerà avere il green pass, anche in formula base, ovvero ottenuto da tampone. Inoltre, per gli over 50, termina il periodo di “tolleranza” e scatteranno le prime sanzioni da 100 euro. Le regole sono state fissate dall’ultima normativa anti-Covid, approvata dal Consiglio dei ministri a inizio gennaio.

Quindi, per ritirare la pensione, sarà necessario avere il green pass. Sarà quindi necessario essere vaccinati o guariti dal Covid da meno di 6 mesi; oppure, avere l’esito di un tampone negativo rapido effettuato entro le 48 ore prima o 72 ore se molecolare. Ma cosa fare se non si è in possesso del certificato e non si ha la possibilità di recarsi negli uffici per il ritiro? E’ possibile optare per l’accredito sul conto corrente, che eviterà anche le lunghe file agli sportelli postali. Una volta accreditati i soldi, sarà possibile procedere con il prelievo in contanti presso gli ATM. A seguito dell’emergenza sanitaria del coronavirus e dell’introduzione delle relative politiche di contenimento adottate dal nostro paese, le procedure per la richiesta dell’accredito della pensione su conto corrente sono state molto semplificate rispetto al passato, quando era necessario compilare diversi moduli, quelli AP03 e AP04.  L’Inps, grazie alla banca dati condivisa, può procedere in automatico all’accredito della pensione sul conto, comunicando direttamente con le Poste o con le banche che gestiscono le pensioni.

Per quanto riguarda parrucchieri, barbieri ed estetiste, la stretta è scattata già dal 20 gennaio: si accede solo con il possesso del green pass, così come accade a tabaccai, negozi di abbigliamento, i già citati banche e uffici postali, e uffici pubblici. Restano salvi da verifiche solo gli alimentari e i supermercati, così come farmacie, studi medici o veterinari, nelle caserme e negli uffici giudiziari per attività indifferibili quali le denunce. In generale, nelle attività che si svolgono al chiuso scatta l’obbligo del green pass, almeno fino al 31 marzo. Compreso quello ottenuto grazie a tampone, rapido o molecolare. I titolari delle attività hanno a loro volta obbligo di controllare il documento, come già accade per bar e ristoranti, pena una sanzione che va da 400 a 1.000 euro e la possibile chiusura temporanea dell’esercizio.

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