Figli che non lavorano, ecco gli aiuti dell’INPS

Il problema della disoccupazione giovanile è particolarmente sentito in Italia. Per tutte le famiglie che hanno figli maggiorenni a carico che non lavorano ci sono alcuni aiuti da parte dello Stato.

Con la situazione del mercato del lavoro come è quella italiana al momento non è facile per un giovane trovare un impiego duraturo. Molti hanno contratti a scadenza che non consente loro di fare piani a lungo termine e così ci si ritrova a dover rimanere a carico dei genitori. Per le famiglie questo è senza dubbio un peso in più. Ulteriori spese da gestire che gravano sul bilancio familiare. Per dare una mano a queste famiglie lo Stato ha previsto una serie di strumenti da utilizzare. Una serie di bonus, agevolazioni e aiuti di ogni tipo che possano far soffrire meno le famiglie per la presenza in casa di un figlio maggiorenne che non lavora.

Il primo e più importante strumento per aiutare le famiglie con figli maggiorenni che non lavorano è, ovviamente, l’assegno unico per i figli a carico, i cui pagamenti cominceranno a marzo. La norma che regola il nuovo assegno unico prevede il pagamento dell’assegno mensile non solo per i figli minorenni, ma anche per i maggiorenni entro 21 anni che siano iscritti a un corso di laurea o a un tirocinio lavorativo non retribuito, siano in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego, abbia un reddito complessivo inferioe a 8.000 euro, o sia impegnato nel servizio civile nazionale. La misura permette poi di ottenere l’assegno mensile anche per i figli maggiorenni oltre i 21 anni che non lavorano se questi sono affetti da qualche tipo di handicap, sia fisico che mentale.

Esiste poi il bonus figli disabili 2022. Si tratta di una misura che vale per tutte le famiglie con figli sia minorenni che maggiorenni con disabilità fisica o mentale che soddisfino una serie di specifici requisiti:

  • Essere residenti in Italia;
  • Avere un ISEE entro 3.000 euro;
  • Essere disoccupato e monoreddito e appartenere a un nucleo familiare monoparentale;
  • Fare parte di un nucleo familiare in cui siano presenti figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60%.

Il bonus viene riconosciuto nella somma di 150 euro mensili per ogni figlio disabile, fino ad un massimo consentito di 500 euro al mese.

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