Pace Fiscale, il Governo si è già pentito di averla concessa

La Pace Fiscale concessa dal Governo Draghi non sta dando i risultati sperati. Quasi la metà dei debitori dello Stato sono decaduti per la proroga concessa per la pandemia e lo Stato potrebbe non rivedere più i suoi soldi.

I dati arrivati all’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda la proroga della Pace Fiscale concessa dal Governo per il periodo della pandemia sembrano confermare la mancanza di risultati. La Pace Fiscale avrebbe dovuto permettere ai moltissimi possessori di cartelle esattoriali di mettersi in pari con il pagamento delle rate per gli anni 2019 e 2020 in tempo per permettere allo Stato di rientrare di quei soldi che non sono mai stati pagati per tasse, multe, ecc. Eppure, nonostante le previsioni non fossero disastrose, la proroga si sta rivelando un fallimento. Degli 1,25 miliardi di contribuenti possessori di cartelle esattoriali, il 43% sono decaduti. Questo significa che quei quelle cartelle non potranno più essere pagate attraverso la definizione agevolata.

Per lo Stato questo equivale a una perdita di circa 2,45 miliardi di euro che non torneranno mai più nelle casse nonostante i debitori dovessero pagare già da diversi anni. L’alternativa per lo Stato sarebbe quella di utilizzare il canale ordinario di riscossione, cosa che però avrebbe un effetto negativo sui contribuenti. In un periodo in cui le spese per i contribuenti sono già molto alte a causa dei problemi economici e dei rincari di carburante ed energia, la pressione fiscale del canale ordinario sarebbe troppo da sopportare e le istituzioni vorrebbero evitarlo ad ogni costo. Intanto, nelle scorse ore, è arrivato dalla commissione Bilancio e Affari costituzionali per un emendamento al Milleproroghe che permette di rientrare nei piani di dilazione. La nuova rateizzazione potrà riguardare le richieste presentate tra il 1 gennaio e il 30 aprile 2022 fino a un massimo di 32 tranche mensili.

Sulla questione si esprime anche Matteo Salvini. Il leader della Lega rivendica di aver avvertito sulla pericolosità della questione, in particolare per quanto riguarda il problema del rincaro delle bollette. Salvini dichiara che servirà una manovra di 5 – 7 miliardi di euro e la pace fiscale con rottamazione.

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