Nuove regole per l’Agenzia delle Entrate, cosa accadrà ora ai tuoi risparmi

C’è molta discussione in merito alla prossima legge delega fiscale che potrebbe cambiare, e non di poco, le tasse da pagare. Ci sono molte proposte sul banco che stanno venendo aspramente discusse in Parlamento.

I dettagli della nuova legge delega fiscale arrivano a noi in maniera confusa e visti da molti punti di vista. Questo perché anche all’interno del Parlamento ci sono molte voci che spingono per inserire elementi e modificare la legge in favore della propria visione. Quel che è certo è che in Parlamento si parla di Flat Tax, cedolare secca e di nuove aliquote di tassazione dei risparmi. Lega e Forza Italia hanno già manifestato il loro dissenso a una legge delega che aumenti le tasse da pagare per gli italiani.

Secondo le prime indiscrezioni, i tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze stanno lavorando all’introduzione di una Flat Tax come regime agevolato, introducendo, inoltre, una exit tax di 2 anni per chi sfora i tetti. Il regime forfettario, introdotto nel 2015, prevede una tassazione agevolata del 5% o del 15% per i ricavi che non superino i 65.000 euro all’anno o che non si associano a redditi da lavoro subordinato superiori ai 30.000 euro, Chi passa tale soglia passerà al regime ordinario a partire da gennaio dell’anno successivo. Sembra però in discussione la possibilità che chi supera i 65.000 euro avrà 2 anni di imposte leggermente superiori al 15% prima di rientrare nella tassazione ordinaria. Questa, tuttavia, resta ancora una possibilità non confermata. Tutto sarà chiarito, probabilmente, nella legge delega, oppure si dovrà attendere i successivi decreti delegati.

Le misure introdotte dovrebbero agevolare una sorta di omogeneizzazione tra i differenti regimi di tassazione, magari con un progressivo slittamento dell’aliquota al 12,5% verso una doppia aliquota al 15% e 23%, che rappresenta il primo scaglione degli addizionali IRPEF sui redditi. L’introduzione di due nuove aliquote potrebbe riguardare anche la cedolare secca, che potrebbe a sua volta arrivare alla soglia del 23%. La cedolare secca è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva IRPEF e delle addizionali. In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo. La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

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