Superbonus, altro colpo mortale: le banche bloccano la cessione dei crediti

Continua il calvario del Superbonus 110%. Le banche cominciano a bloccare la cessione di credito per le troppe richieste. Le normative devono essere adeguate alla situazione.

I problemi riguardanti il Superbonus 110% continuano a complicare il già intricato quadro delle modifiche che il bonus per l’edilizia ha ricevuto e dovrà ricevere in futuro. Il blocco dello Stato per impedire truffe si sta rapidamente rivoltando conro i contribuenti che hanno richiesto il superbonus. La piaga che aveva portato al cambio delle normative era quella delle cessioni a cascata dei crediti. Questa pratica aveva portato a una serie di truffe ai danni dello Stato per milioni di euro. Il regolamento del Superbonus era poi stato modificato in modo che non fosse più possibile fare cessioni di credito a cascata, limitando la cessione del credito sole 3 volte. Considerando però che la seconda e la terza cessione possono essere effettuate solo da banche o intermediatori finanziari o assicurazioni.

Questo ha però portato a un riversamento su questi istituti di un quantitativo insostenibile di operazioni di cessione di credito da effettuare. L’accumularsi di queste operazioni ha fatto in modo che molte venissero rimandate nel tempo e i lavori di ristrutturazione richiesti con il superbonus sono rimasti bloccati, mandando in confusione i costruttori. La situazione era talmente critica che molti istituti bancari hanno cominciato a interrompere le cessioni di credito per l’impossibilità di portarli a termine. Negli ultimi giorni, anche due delle principali banche italiane, ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredit, si sono dette oberate dalle richieste e hanno pertanto deciso di bloccare nuove domande di cessione del credito.

Sia Unicredit che Intesa Sanpaolo hanno lamentato un flusso eccessivo di richiesta portate alle loro attenzione, con il rischio di dover aspettare molto tempo per vedere riusciti i lavori degli ultimi arrivati. Per questa ragione entrambe le banche hanno deciso di non accettare più altre cessioni di credito se non avranno prima smaltito quelle in coda o finché non verranno cambiate le norme del regolamento del Superbonus in modo da evitare queste complicazioni. Ovviamente a rimetterci sono i consumatori che intendevano richiedere la cessione del credito per il Superbonus. Da questo momento sarà più difficile trovare istituti di credito disposti a effettuare le cessioni di credito e portare avanti i lavori per cui viene rischiesto il superbonus.

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