I buoni pasto vanno in cisi, bar e ristoranti non vogliono più accettarli

Gli esercenti e i commercianti sono ormai sul piede di guerra e minacciano di non accettare più i buoni pasto. Ecco perché

I buoni pasto potrebbero non più utilizzati in moltissime attività commerciali. Secondo molti esercenti, infatti, le commissioni sono troppo alte e questo rende di difficile applicazione questo metodo di pagamento già largamente utilizzato nel nostro Paese.

(Ansa/Maurizio Bramatti/Roma)

Si parla, infatti, del 20% di commissioni che rendono la situazione piuttosto insostenibile. Per questo commercianti ed esercenti da giorni minacciano di non accettare più i buoni pasto, a meno che la situazione non cambi presto. Ecco cosa chiedono.

Buoni pasto addio? Gi esercenti minacciano di non accettarli più

I rappresentanti di Conad, Fiepet Confesercenti, Coop, Federdistribuzione, Fida e Fipe Confcommercio sono da giorni sul piede di guerra, minacciando seriamente di smettere di accettare i ticket dei buoni pasto già largamente utilizzati nel nostro Paese.

“Dopo due anni di pandemia e il rincaro delle materie prime e dell’energia – dichiara a Il Giornale Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe – non sono accettabili i livelli di commissioni sul livello di quelle precedenti”. Una presa di posizione forte e decisa, da quale si chiede una nuova riforma del sistema dei buoni pasto.

Le associazioni che oggi protestano contro l’uso sconsiderato dei ticket richiedono due modifiche fondamentali: la tutela del valore nominale dei titoli (un buono da 10 euro deve valere a stessa cifra anche per l’esercente) e la certezza dei tempi di rimborso da parte delle società che si occupano di emettere i ticket.

(Ansa/Maurizio Bramatti/Roma)

Intanto l’associazione dei consumatori Codacons lancia l’allarme, annunciando possibili interventi: “Se esercenti e ristoratori rifiuteranno di accettare i buoni pasto, scatterà una valanga di denunce in tutta Italia per conto dei lavoratori ingiustamente danneggiati”.

Secondo Carlo Rienzi, presidente dell’associazione “I buoni pasto rappresentano un diritto acquisito dei lavoratori”, ricordando che la loro limitazione costituirebbe certamente un grosso danno a chi ne usufruisce e potrebbe costituire un viatico per una class action.

Dunque, si prospetta un difficile periodo di trattative e confronti che avranno al centro il tema riguardo l’utilizzo dei buoni pasto. A breve potrebbe quindi esserci un incontro ufficiale con i membri del governo, mentre questo periodo di incertezza rischia di essere un nuovo fattore di difficoltà economica per i consumatori.

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