Benzina il 9 luglio a 2,31 euro a litro: perchè l’incubo può diventare realtà

Il carburante torna sopra i 2 euro al litro. A partire da luglio i rincari saranno così alti che neanche il taglio delle accise funzionerà più. Urgono nuove misure per il controllo del prezzo.

La soglia psicologica dei 2 euro al litro per la benzina e il disel era stata abbassata dal taglio delle accise voluto dal Governo a marzo.

I rincari però continuano ad aumentare e presto il taglio di 30 centesimi attualmente in vigore non sarà più abbastaza per tenere sotto controllo il prezzo del carburante. Con il ritmo di crescita attuale del prezzo di mercato di gas e petrolio, il salto è previsto per luglio. Le stime dicono che per il 9 luglio il prezzo del carburante, sia disel che benzina, sarà al di sopra dei 2 euro al litro nonostante il taglio delle accise. Questo significa che il prezzo reale sarà di almeno 2,31 euro al litro.

La Staffetta Quotidiana ha elaborato di dati comunicati dai gestori delle stazioni di rifornimento all’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico. Il risultato delle elaborazioni svelano che, all’aggiornamento dell 8:00 di giovedì 19 maggio, i prezzi medi praticati sono:

  • benzina self service a 1,880 euro al litro;
  • disel self service a 1,836 euro al litro;
  • enzina servito a 2,007 euro al litro;
  • disel servito a 1,972 euro al litro;
  • Gpl servito a 0,837 euro al litro;
  • metano servito a 1,871 euro al kilo;
  • Gnl a 2,096 euro al kilo.

Per quanto riguarda i prezzi sulle autostrade, invece:

  • benzina self service a 1,937 euro al litro;
  • gasolio self service a 1,909 euro al litro;
  • benzina servito a 2,154 euro al litro;
  • gasolio self service a 2,143 euro al litro;
  • Gpl a 0,920 euro al litro;
  • metano a 2,263 euro al kilo;
  • Gnl a 2,034 euro al kilo.

Il comunicato dell’Unem sottolinea come i consumi di carburante ad aprile 2022 abbiano superato del 13,1% quelli dello stesso mese nel 2021, ma la cosa rientra nelle previsioni. Il consumo di carburante viene inoltre confrontato con il mese i maggio nel periodo prima della pademia, aprile 2019, riscontrando un abbassamento del 2,4%. Le stime tengono in conto il fatto che i consumi sono stati influenzati dalle festività pasquali.

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