260 malati di salmonella, la Ferrero ci riprova

Ferrero è stata colpita molto duramente dallo scoppio dei focolai di salmonella causati dai suoi prodotti. I casi sono stati legati a un singolo impianto di produzione, che adesso sembra star per riaprire.

Il peggior scenario possibile in un momento storico già caratterizzato da un abbassamento del volume di affari a causa della pandemia è essere legati a un caso di intossicazione alimentare.

Lo sanno bene quelli di Ferrero, che proprio sotto il periodo pasquale si sono trovati a far fronte a una serie di casi di salmonella causati dai loro prodotti. Andando nello specifico, i casi sono scoppiati in varie parti del nord-Europa. Francia, Germania, Austria, Belgio, Danimarca e Regno Unito hanno tutti avuto i loro focolai di salmonella.

Le indagini delle autorità dell’Unione Europea e gli esami in laboratorio hanno ricondotto i casi ai prodotti di uno specifico impianto di produzione di prodotti Ferrero: quello di Arlon, in Belgio. Ferrero ha prontamente chiuso il centro di produzione e ritirato dal mercato tutti i prodotti incriminati. Una mossa, dal punto di vista di Ferrero, fatta per salvare il salvabile, vista la già grossa caduta d’immagine proprio a ridosso del periodo pasquale. Nonostante la chiusura subitanea, i casi di salmonella collegati a prodotti Ferrero erano già 200 sparsi per tutta Europa e 1 negli Stati Uniti. La maggior parte degli infettati erano inoltre bambini, target principale dei prodotti Ferrero in generale. La produzione di Arlon copre 113 paesi in totale, quindi, quando è venuta a galla la vicenda, le preoccupazioni erano molte, visto che un numero molto più alto di persone avrebbe potuto rimanere infettato dalla salmonella se non fosse stato per le misure prese velocemente.

Adesso si parla della riapertura dell’impianto di produzione. Dopo la chiusura repentina e i controlli sanitari del caso, Ferrero sta tenendo delle riunioni con il sindacato e l’Agenzia federale per la sicurezza alimentare del Belgio per discutere di una possibile riapertura. Pare, infatti, che qualunque problema avesse causato la contaminazione dei prodotti sia stato risolto e la Food Safety News ha diramato una nota per dire che la riapertura dell’impianto potrebb avvenire già il mese prossimo.

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