Meno soldi per i risparmiatori, ma le Poste l’hanno vinta

Risparmiatori contro Poste Italiane. Poste ha la meglio contro la Class Action di Federconsumatori. I risparmiatori si ritrovano con un pugno di mosche.

La storia della class action di Federconsumatori contro Poste Italiane si era aperta a causa della non pulitissima condotta di Poste con i buoni fruttiferi.

In particolare di parla dei buoni fruttiferi di classe Q. I buoni fruttiferi sono strumenti di risparmio che Poste Italiane, come altre aziende concorrenti, vendono ai risparmiatori. Il funzionamento è piuttosto semplice: si versa una somma di denaro, sulla quale vengono periodicamente maturati degli interessi. Il detentore del buono può farsi restituire il denaro in qualsiasi momento, pur tenendo a mente che gli interessi vengono maturati solo dopo un certo periodo, che varia a seconda della serie del buono acquistato. Le serie di buoni postali fruttiferi, differenziate tra loro da codici alfanumerici, differiscono per durata, tasso di interessi e hanno scadenze diverse.

I buoni fruttiferi di classe Q, in particolare, sono prodotti emessi tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995. Andando a riscuotere i propri buoni fruttiferi alle Poste dopo 30 anni, molti risparmiatori hanno tuttavia ricevuto un compenso molto più basso di quello che avrebbero dovuto. Per Federconsumatori, che ha preso in carico la questione, il motivo del minor importo è da ricercarsi nelle ritenute fiscali applicate dal 21° al 30° anno. Il buono fruttifero avrebbe dovuto essere liquidato al lordo delle ritenute fiscali. Poste Italiane, invece, ha applicato una ritenuta del 12,50% e liquidato i titoli al netto delle ritenute.

Questo ha portato Federconsumatori a promuovere una class action contro Poste Italiane, che a gennaio è stata bocciata dal Tribunale di Roma. Federconsumatori si è detta sorpresa di questa pronuncia, giudicata inspiegabile e del tutto opinabile. Nonostante questo, l’associazione ha annunciato di voler proseguire con l’iniziativa, in modo da tutelare i risparmiatori. L’obiettivo è far si che i risparmiatori che si sono affidati ai prodotti Poste Italiane ricevano il giusto compenso per il loro investimento. Tuttavia la situazione rimane bloccata. Federconsumatori si è vista rinviare la class action sui buoni fruttiferi di serie Q fino al 2023, mentre a molti loro assistiti sono state rinviate le udiene addirittura fino al 2025.

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