Agenzia delle Entrate, come salvare i tuoi risparmi se il Fisco bussa alla porta

Quando il Fisco prende i mira i tuoi beni sa rivelarsi particolarmente insistente e pressante. Fortunatamente esistono strumenti da utilizzare in questo caso per tutelarli.

I contenziosi con l’Agenzia delle Entrate possono essere faccende enormi, sia in termini di tempo che di denaro.

L’iter può prendere mesi, anche anni, di tempo al contributente, bloccato nella trafila di controlli, recupero dei documenti, dibattimenti, prove e controprove. Spesso, anche se il contribuente riesce ad avere ragione nel contezioso, il tempo e il denaro speso per la battaglia non sono giustificati dal risultato finale. La paura, tuttavia, è che il Fisco possa impossessarsi dei soldi o dei beni del contribuente per ricevere risarcimenti per tasse non pagate, cartelle esattoriali scadute e tanto altro.

Fortunatamente gli strumenti da utilizzare per evitare che questi eventi accadano ci sono. Si tratta di strumenti di tutela che il contribuente può sfruttare per mettere al riparo i propri beni dalle grinfie dell’Agenzia delle Entrate. Il primo strumento a disposizione, nonché una delle soluzioni più battute, è la costituzione di un fondo patrimoniale. La costituzione di un fondo patrimoniale significa che se i coniugi non hanno figli, è previsto il consenso di entrambi per alienare un bene presente all’interno del fondo patrimoniale. In presenza di un figlio minorenne, inoltre, c’è anche bisogno dell’autorizzazione di un giudice tutelare. Secondo una sentenza della Commissione Tributaria, in caso di imposte non pagate, il debito fiscale ha una inerenza diretta e immediata coi bisogni della famiglia limitatamente alle imposte relative ai redditi prodotti dalle attività conferite al fondo. Pertanto solo per queste imposte, qualora non fossero pagate, l’agente della riscossione può agire esclusivamente sui beni conferiti al fondo patrimoniale.

Un altro strumento eccellente per tutelare il patrimonio di famiglia è la polizza sulla vita. La particolarità della polizza sulla vita è che non può essere pignorata. Prevede il diritto per un assicurato di beneficiare di un capitale o di una rendita se il contraente sia ancora in vita alla scadenza del contratto sottoscritto. Accanto a questa soluzione c’è l’assicurazione per la morte se il contratto prevede il diritto di pagamento di un capitale o di una rendita ai beneficiari in caso di decesso dell’assicurato.

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