Reddito minimo universale, cosa succede il 25 giugno

La pandemia e la guerra hanno fatto riaffiorare una discussione su cui le isituzioni Europee dibattono da tempo: il reddito minimo universale. Ecco in cosa consiste e cosa c’entra la data del 25 giugno.

Con le difficoltà economiche rimaste in seguito alla pandemia e aggravate dal conflitto in Ucraina, l’Europa ha riportato a galla il dibattito sul reddito minimo universale.

Il Reddito Minimo Universale è una misura che garantirebbe a ogni cittadino di un paese un reddito di base, in maniera universale e incondizionata. Si tratta di una possibilità pensata per aiutare i cittadini di una nazione con le spese quotidiane e diminuire la disparità socio-economica all’interno di una nazione. In Italia il reddito di cittadinanza è una delle misure che più si avvicina al concetto di reddito minimo universale, che adesso sta venendo discusso all’interno delle istituzioni dell’Unione Europea.

Per chi è a favore del reddito minimo universale, questa sarebbe una misura importante contro la povertà. Lo dimostrerebbe il caso della Finlandia, dove l’introduzione di un reddito minimo ha permesso a molte persone di ricominciare a studiare. La misura avrebbe molteplici punti positivi:

  • aiuterebbe a ridurre le diseguaglianze socio-economiche, stimolando i consumi di base e consentendo spese essenziale e redistributive quali la formazione scolastica;
  • contrasterebbe l’emorragia occupazionale che ci si attende con l’avvento della digitalizzazione e la conseguente obsolescenza delle capacità lavorative di buona parte della popolazione mondiale;
  • spingerebbe le persone alla ricerca di un posto di lavoro che le appaghi, con un salario migliore, perché non sarebbero costretti ad accettare qualsiasi posto di lavoro pur di far fronte alle incombenze di tutti i giorni;

Al tempo stesso, però, ci sono anche argomentazioni contrarie all’introduzione di questa misura nei paesi europei:

  • offrire un reddito di base a tutti a prescindere dal reddito manterebbe inalterate le diseguaglianze sociali;
  • causerebbe un rialzo della ricchezza globale, che provocherebbe un aumento dell’inflazione con risultato finale che andrebbe ad annullare l’effetto di questa politica;
  • disincentiverebbe la ricerca di lavoro.

Attualmente è in corso una raccolta firme al livello europeo per indire un referendum sull’erogazione del reddito minimo universale. La data di scadenza per la raccolta firme è fissata per il 25 giugno 2022. Affinché la proposta venga accolta è necessario raggiungere determinate soglie che cambiano da paese a paese.

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