Superbonus, perchè è finito in un disastro

Il Superbonus nonostante sia stato introdotto con grandi e buoni propositi si è rivelato un vero e proprio disastro: ecco perchè.

Il Superbonus è una misura che rientra nell’ambito dei bonus previsti dallo Stato in ambito edilizio. Essa è stata introdotta nel 2020 con il Decreto Rilancio con l’obiettivo di incentivare il ricorso agli interventi per migliorare l’efficienza energetica di un immobile. Non solo, il Governo ha deciso di introdurre tale misura anche per favorire gli interventi volti a ridurre il rischio sismico. I predetti interventi peraltro in alcuni casi hanno previsto anche una spesa pari a zero per coloro che beneficiano del bonus.

Pur con tutti i buoni presupposti, il Superbonus si è rivelato un vero e proprio disastro. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, ad esempio, non ha mai fatto mistero di nutrie forti dubbi in merito alla misura che, difatti, dovrebbe essere modificato. Il problema in particolare per Draghi risiede nel fatto che ha fatto registrare numerosissimi comportamenti fraudolenti. Senza contare poi che al momento molti cantieri sono aperti ma nei fatti bloccati a causa del fatto che le pratiche sono in attesa negli istituto di credito. In poche parole il Superbonus non sta procedendo come le tante impalcature sparse nelle varie città potrebbero far credere. Senza contare poi che le tempistiche per la cessione del credito risultano essere davvero lunghe.

A partire dalla presentazione della domanda, per la comunicazione dell’esito possono passare anche più di 30 giorni. Successivamente la banca deve controllare che i dati forniti siano corrispondenti a quelli di cui dispone l’Agenzia delle entrate e tutto questo implica un ulteriore allungamento dei tempi. In tale situazione,  le parole di Draghi non contribuiscono a rendere la situazione particolarmente favorevole. Il Governo dovrebbe intervenire piuttosto rendendo la misura in esame strutturale. La previsione di un solo triennio per usufruire della misura, difatti, ha portato ad una sorta di ingolfamento e duqnue liste di attesa eccessivamente lunghe. Non resta quindi che auspicare un intervento di questo tipo da parte del Governo che tra l’altro mai come in questo periodo di grande incertezza potrebbe rappresentare un bell’incentivo soprattutto per il settore edilizio già fortemente compromesso.

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