Carburanti, un’altra tregua fino al 2 agosto. Ma dopo le cose peggioreranno

E’ stata prevista un’altra tregua sui carburanti che durerà fino al 2 agosto. Nonostante questo, però le cose peggioreranno. Ecco cosa devi sapere.

La guerra in Ucraina sta determinando un innalzamento dei prezzi che sta riguardando in particolar modo i carburanti. Questa situazione sta inevitabilmente colpendo le fasce della popolazione più debole e di conseguenza il Governo sta cercando di intervenire per dare un sostegno concreto.

L’intervento in particolare consiste nella tregua sui carburanti che durerà fino al 2 agosto. Ciò significa che saranno calmierati i prezzi relativi alla benzina, al diesel e al gpl e al metano, almeno fino al 2 agosto. Nonostante lo sconto di 30 centesimi sui carburanti però i prezzi si attestano su livelli molto alti. Questo non fa altro che andare ad annullare la decisione del Governo di prorogare di più di tre settimane il taglio delle accise. Ad influenzare i consumi di carburati, peraltro, è sicuramente il fatto che a Shangai è stata annunciata la fine del lockdown determinando un aumento della richiesta di greggio. La grande metropoli cinese, difatti, costituisce un polo commerciale molto importante per quanto concerne l’attività commerciale in tutto il mondo.

Il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol, ha spiegato che durante l’estate bisognerà fare i conti con una serie di difficoltà legate in particolar modo all’approvvigionamento del greggio. Va detto che in Italia, il prezzo della benzina non è il più alto d’Europa. Si in Francia che in Spagna, ad esempio, i prezzi risultano essere più elevati e dunque è molto probabile che  in questi mesi si assisterà a dei rincari ulteriori. Il costo elevato dei carburanti infine dipende in particolar modo dal fatto che la Russia è il principale produttore di petrolio al mondo e gli attuali rapporti con l’Unione Europea per nulla distesi. Alla luce di quanto appena detto, non resta che auspicare un progressivo miglioramento della situazione appena descritta a cui si potrà assistere soltanto nel caso in cui verrà sancita la fine della guerra in Ucraina. Al momento l’ipotesi sembra piuttosto remota per cui bisogna un ulteriore aumento dei prezzi relativi non solo alle materie energetiche ma anche quelle alimentari.

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