Superbonus, così la Guardia di Finanza usa l’incentivo dello Stato per scovare gli evasori

Il Fisco ha rotto gli indugi e vuole recuperare tutti i soldi delle frodi sul Superbonus: ecco come si muoverà l’Agenzia delle Entrate

Il Fisco ha smesso di attendere e si è messo all’opera con l’obiettivo di smascherare tutte le frodi allo Stato sui bonus edilizi. Come ha ricordato il Messaggero, l’Agenzia delle Entrate richiederà i soldi non solo a chi ha beneficiato indebitamente del bonus, ma anche a chi ha trasformato il proprio credito in cash. Qualche giorno fa le Fiamme Gialle hanno mostrato il salatissimo conto di queste frodi, quantificabile in 5,6 miliardi di euro.

Ma si tratta di una somma che ora il Fisco e l’Erario hanno intenzione di recuperare in tempi brevi. Per guadagnare tempo l’Agenzia delle Entrate ha diramato un lungo comunicato in cui viene sottolineato in che modo il Fisco si muoverà per rimediare a queste frodi. L’AdE stabilisce che dovrà risponderne solo il beneficiario del Superbonus, ma il Fisco precisa che in caso di concorso in frode saranno coinvolte tutte le parti in causa.

Superbonus, il piano di recupero del Fisco

E non finisce qui perché a rischiare sono anche gli intermediari finanziari. Infatti l’Agenzia delle Entrate richiede “l’osservanza di una qualificata ed elevata diligenza professionale”. Si valuterà insomma la frode caso per caso, partendo da un elenco del Fisco su quelli che verranno considerati comportamenti negligenti e che faranno pertanto scattare il concorso di colpa e il recupero delle some più interessi e sanzioni.

Una delle questioni che ha fatto scattare l’allarme può essere stata la netta differenza fra il credito monetizzato e il reddito del richiedente, nonché la sproporzione tra fatture scontate e valore del bene. Va ancora considerato un passaggio di questa circolare: “La presenza del credito sulla Piattaforma, non implica in alcun caso il riconoscimento della sua esistenza e dell’effettiva spettanza della detrazione da cui lo stesso trae origine”.

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