Siccità ed inflazione: cosa succederà fra poco al prezzo dei pomodori

Il gran caldo e l’allarme dovuta alla crisi economica fa paura: ecco cosa succederà al prezzo dei pomodori a causa di siccità e inflazione

Il periodo di gran caldo non accenna a diminuire e l’estate più rovente degli ultimi anni non sta facendo altro che amplificare problemi che, già da alcuni mesi, apparivano preoccupanti. Il nostro Paese, infatti, è in gravi difficoltà, a causa degli strascichi economici della pandemia, dell’inflazione causata dalla guerra in Ucraina e, ora, dai problemi del caldo.

(Ansa)

La siccità che ha colpito gran parte dei Paesi europei, tra cui l’Italia, sta mettendo in pericolo i raccolti, aggravando i problemi dei cittadini, già messi a dura prova con la crisi economica e con la pandemia. Oggi, quindi, il gran caldo e l’allarme dei costi fa paura: ecco che cosa succederà al prezzo dei pomodori a causa di siccità e inflazione.

Cosa succederà al prezzo dei pomodori a causa di siccità e inflazione

Il caldo afoso degli ultimi giorni sta facendo lievitare le temperature che hanno raggiunto cifre record. Una situazione che, se dovesse continuare con la stessa costanza ed intensità, potrebbe causare problemi di vasta portata. Il raccolto dei pomodori, in particolare, sembra essere in grave pericolo: ecco cosa succederà al prezzo dei pomodori a causa di siccità e inflazione.

Il sole non è sempre un alleato dei coltivatori, soprattutto quando è troppo intenso e non è mai accompagnato da sane piogge. A lamentarsi sono soprattutto i produttori agricoli, i quali vedono balzare a 108,5€ a tonnellata, e gli imprenditori, che temono prodotti di scarsa qualità a causa delle piogge insufficienti sulle irrigazioni.

(ANSA/MAURI RATILAINEN)

Le previsioni, inoltre, non sono per niente rosee per i consumatori. I cittadini che si recheranno al supermercato per acquistare dei pomodori, infatti, dovranno pagare circa il 10-15% in più per prodotti come pomodori pelati e passate.

“L’aumento di prezzo del 18% concordato a febbraio – spiega Massimo Passanti, secondo quanto riportato su Il Messaggero – ce lo siamo già mangiato a causa dei costi di produzioni saliti alle stelle, per energia e fertilizzanti. La siccità – continua Passanti – ci ha costretto ad irrigare facendo aumentare i consumi”,

Tutto ciò, però, non è bastato perché la quantità di prodotto è diminuita notevolmente (circa del 10%), mentre aumentano gli scarti a causa di difetti di colorazione, provocate proprio dal caldo e dalla mancanza di acqua.

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