35 gradi: arriva la circolare INPS che ferma il lavoro

Il caldo che sta attraversando il nostro paese in questi mesi sta facendo ingenti danni. Oltre che per l’acqua e per l’agricoltura, ora si teme anche per la salute dei lavoratori. Una circolare INPS permette a tutti di prendere una pausa.

La circolare è rivolta principalmente a quelle imprese che fanno lavorare i propri dipendenti all’aperto sotto il sole. Un esempio accurato sono i cantieri, ma anche altri lavori che hanno luogo in ambienti aperti o chiusi non adeguatamente ventilati. Grazie alla nuova circolare INPS, i lavori potranno essere messi in pausa e i dipendenti messi in cassa integrazione.

Questo può accadere solo nel caso in cui la temperatura raggiunga o superi i 35°C. In quel caso le condizioni di lavoro sarebbero troppo estreme per permettere ai dipendenti di compiere le loro mansioni senza rischi per la salute. L’azienda può quindi richiedere all’INPS l’interruzione dei lavori e la cassa integrazione ordinaria per tutti i dipendenti con la causale “eventi meteo”.

La circolare che permette questo arriva con colpevole ritardo da INPS e Inail, dopo numerosi casi di malori e altri problemi di salute che hanno colpito lavoratori costretti per il loro lavoro a rimanere sotto il sole per ore. In realtà esiste da molto tempo la possibilità di mandare i lavoratori in cassa integrazione ordinaria per il troppo caldo. La differenza rispetto al passato è che l’asticella dei 35 gradi è considerata non soltanto se misurata dai termometri, ma anche se percepita dai lavoratori. La circolare, inoltre, ricorda alle aziende che nella domanda di cassa integrazione e nella relazione tecnica da allegare, deve solo indicare le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e specificare il tipo di lavoro in atto nelle giornate medesimi.

La circolare dell’INPS non fa riferimento esplicito a per quali lavori si possa richiedere la cassa integrazione per meteo, lasciando molto all’interpretazione dei singoli. Tuttavia fa alcuni esempi:

  • Lavori di stesura del manto stradale;
  • Lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni;
  • Lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione.

Oltre a questi ci si riferisce a tutte quelle attività lavorative che non possono essere fatte in luoghi proteggibili dal sole.

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