Fisco, cambierà tutto dopo le Elezioni: cosa dobbiamo aspettarci davvero

Le riforme sul Fisco sono un punto importante nella campagna elettorale per le elezioni di settembre. Le proposte dei partiti offrono diversi punti di vista sulla questione e su come potrebbe essere il futuro delle nostre tasse.

Storicamente gli interventi sul Fisco e le tasse sono sempre state una parte importantissima delle campagne elettorali dei pariti fin dagli albori della Repubblica. Molte campagne elettorali si sono giocate e vinte proprio sulle riforme fiscali. Un esempio famoso è la campagna elettorale di Berlusconi all’insegna del “meno tasse per tutti”.

Anche per le elezioni del 25 settembre 2022 l’ambito fiscale potrebbe giocare un ruolo fondamentale per la riuscita delle elezioni.

Fisco, cambierà tutto dopo le Elezioni

In fase di inizio della campagna, i vari partiti e le forze coalizzate stanno presentando le proprie idee su come intendono modificare il Fisco a partite dal prossimo anno. Il centro destra, in particolare Lega e Forza Italia, spingono molto sulla flat tax. Alla luce di quello che è oramai un cavallo di battaglia dell’ex Premier Berlusconi, molti non sanno bene come funziona realmente la flat tax e dunque quanto si va a risparmiare concretamente. Tanto per cominciare, va detto che non è altro che un sistema di tassazione in cui si prevede un’aliquota fissa per tutti coloro che percepiscono un reddito inferiore ad una determinata soglia.

Tale sistema trova l’opposizione della sinistra e in particolare del Partito Democratico secondo cui la sua attuazione non farebbe altro che penalizzare i soggetti più poveri. Da alcuni studi, difatti, è emerso che a beneficiarne sarebbero soprattutto i redditi più alti. Ad ogni modo, va detto che Forza Italia opterebbe per un’aliquota al 23% sia per le famiglie che per le imprese.La Lega, invece, starebbe puntando su un’aliquota al 15%, preceduta da una prima fase di tassazione in base al reddito non individuale, ma familiare. Concetto già rigettato dalla Corte dei Conti come incostituzionale.

La risposta da sinistra, in particolare del Partito Democratico, prevede una tassa patrimoniale sulle eredità oltre i 5 milioni di euro. Si tratterebbe un incremento delle tasse si successione sui patrimoni superiori a 5 milioni di euro, a detta del leader Enrico Letta, per avere dei soldi da investire in un fondo per i neo maggiorenni. Nessuna dichiarazione in questo senso dall’alleanza di Centro, Italia Viva e Azione, che, essendosi appena formata, deve ancora formulare il proprio programma.

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