Superbonus, che fine farà chi ha già iniziato i lavori

Non c’è da star sereni per chi ha cominciato i lavori con il Superbonus: tutti i rischi dell’incentivo

Non è certamente un periodo straordinario dal punto di vista storico. Prima il Covid e poi l’inflazione stanno portando delle pesanti ripercussioni sui bilanci delle famiglie italiane. In questo contesto sorgono tanti dubbi e quesiti, come ad esempio cosa accadrà ha chi ha già cominciato i lavori con il Superbonus 110%. A creare ancora più scompiglio sono state le dimissioni di Mario Draghi.

Il 25 settembre si terranno le elezioni per il nuovo governo e sarà un crocevia molto importante per capire cosa ne sarà di tante misure e provvedimenti, con l’insediamento del nuovo partito di maggioranza. Tra queste misure ci sono appunto i bonus edilizi. Sono infatti tanti timori per chi ha già fatto richiesta per il Superbonus, e soprattutto per chi si trova con cantieri e fondi in fase di stallo.

Superbonus, tutti i rischi sulla misura

Secondo le ultime informazioni il valore delle opere supera di molto le stime e i costi continuano ad essere elevati. Un altro nodo difficile da sciogliere riguarda le problematiche legate alla cessione del credito. Tutto ciò, nonostante la scelta del governo di ampliare la platea di soggetti che hanno la possibilità di acquistare crediti (come le aziende clienti delle banche) grazie al decreto Aiuti bis.

Una delle paure principali è che i cantieri in corso vengano bloccati a causa della mancanza di fondi. Chi ha già ottenuto parte del credito per l’avanzamento dei lavori (cantieri con lavori al 30% o al 60%) rischia inoltre di non poter portare a termine gli interventi. Non c’è fine al peggio perché si potrebbe anche dover restituire il denaro e incorrere in sanzioni.

Sulla cessione del credito l’Agenzia delle Entrate sottolinea che “resta ferma la responsabilità del fornitore che ha applicato lo sconto”. Coloro che acquistano i crediti per il superbonus 110% devono infatti effettuare dei controlli specifici per evitare di essere chiamati in concorso in caso di frode.

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