Meno soldi in busta paga nel 2023: la verità dietro la propaganda per le Elezioni

Le elezioni di settembre decideranno molto del futuro dell’Italia, ma alcune delle promesse che stanno venendo fatta già ora rischiano di non compiersi. Il problema delle possibilità italiane del prossimo anno sono i fondi: non ci sono abbastanza soldi per fare tutto.

La crisi economica attuale ha complicato moltissimo la situazione italiana rispetto ai suoi stessi cittadini. Le misure prese dal Governo Draghi in favore dei lavoratori dipendenti, i pensionati e le famiglie saranno valide soltanto per il 2022 e nel prossimo anno dovranno essere rifinanziate. Il problema è trovare i fondi per farlo.

Meno soldi in busta paga nel 2023: la verità dietro la propaganda per le Elezioni

Prima di pensare al taglio del cuneo fiscale, che è comunque in programma, il prossimo Governo dovrà trovare i fondi necessari per rifinanziare le misure già approvate nel 2022. Compito non facile, visto che solo per confermare lo sgravio contributivo al 2% per i lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 35.000 euro anche per il 2023 serviranno 4,5 miliardi di euro.

La misura dello sgravio contributivo è una delle più importanti adottate dal Governo Draghi per evitare ulteriore perdita del potere d’acquisto degli stipendi italiani. In questo senso, non confermare la misura porterebbe al ritorno all’aliquota al 9,19%. Una situazione paradossale, visto che avverrebbe proprio nello steso periodo in cui si pensa a un taglio del cuneo fiscale proprio per abbassare la pressione delle tasse. Se questa misura dovesse non essere rifinanziata nel 2023, gli stipendi dei lavoratori tornerebbero ad abbassarsi. Secondo i calcoli gli stipendi sarebbero anche più bassi rispetto al 2021, visto che con la riforma fiscale di quest’anno è stato abolito anche il bonus Renzi che aumentava lo stipendio totale dei lavoratori.

Questa riflessione sulle risorse da utilizzare per finanziare le misure essenziali che il Governo Draghi ha messo in campo quest’anno sono molto preoccupanti in virtù delle promesse che stanno venendo fatte in campagna elettorale. Come è ovvio che sia, le varie forze politiche stanno mettendo in campo le proprie promesse per quando saranno al Governo, nel caso fossero elette. Tuttavia, prima di pensare a nuove cose, ci sarà da trovare soldi per le misure da rinnovare proprio per il 2023. Fortunatamente il nuovo Governo potrà godere delle entrate delle tasse dell’extragettito per le compagnie energetiche, avvantaggiate dall’aumento del costo dell’energia e quindi costrette a pagare di più allo Stato.

Impostazioni privacy