Versamenti sul tuo conto corrente, a cosa presterà attenzione l’Agenzia delle Entrate

Una recente sentenza della Corte di Cassazione si è espressa sui versamenti e su come questi saranno controllati dall’Agenzia delle Entrate.

Dopo la pausa estiva, il Fisco è tornato in azione e adesso è importante prestare attenzione più che mai. L’Agenzia delle Entrate da adesso effettuerà controlli anche sui conti correnti di dipendenti, privati e pensionati.

La Cassazione ha stabilito che qualsiasi versamento sul proprio conto corrente è da considerarsi parte del reddito; per questo se si finisce del mirino del Fisco è necessario provare la provenienza del denaro ‘sospetto’ ed eventualmente fornire le adeguate spiegazioni.

Non sono più esclusi nemmeno i dipendenti pubblici e privati, i pensionati e i lavoratori dipendenti, che grazie all’ordinanza n.18245/2022 dello scorso 7 Giugno sono stati ‘equiparati’ ai liberi professionisti a partita iva, solitamente principale oggetto dei controlli fiscali.

Controlli fiscali: ecco a cosa fare attenzione sul conto corrente

Tutto è cominciato quando un contribuente ha ricevuto un accertamento fiscale in merito ad alcuni versamenti sul conto corrente, ritenuti ingiustificati dal Fisco e quindi parte del reddito. Il soggetto in questione ha presentato ricorso presso la commissione tributaria di Bolzano, che ha respinto la richiesta.

Il caso però è stato esaminato ancora in secondo grado ed è stato sottolineato il fatto che il contribuente in questione fosse un lavoratore dipendente pubblico, mentre i ‘versamenti ingiustificati’ provenivano da vincite di gioco.

La circostanza non ha cambiato le idee della Cassazione, che ha ribadito come il Fisco possa tranquillamente procedere con i controlli fiscali sui conti correnti di qualsiasi cittadino, a prescindere dal lavoro e dal reddito dichiarato.

Questo perché la presunzione legale relativa della disponibilità di maggior reddito non può essere circoscritta soltanto ai lavoratori i quali redditi provengono da imprese o da lavoro autonomo. Deve invece essere esteso a tutti i contribuenti, come imposto dagli art. 32 e 38 del dpr 600/73.

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