Superbonus, problemi irrisolti: cosa si rischia davvero

Il Superbonus diventa sempre più difficile: ecco cosa cambia

La cessione del credito dal Superbonus 110 diventa sempre più complicata. Nonostante le recenti modifiche del decreto Semplificazioni, le banche continuano ad essere diffidenti su questa operazione finanziaria. Gli istituti di credito, alla luce delle tante truffe per pregate con il Superbonus, sono sempre di più poco propense ad accettare crediti collegati ad esso. Inoltre a scoraggiare la cessione del credito c’è anche l’aumento del costo del denaro che ha ridotto di parecchio la possibilità di manovra.

Cosa è la cessione credito Superbonus?

La normativa del superbonus 110 prevede la possibilità di optare oltre che per la detrazione del 110% delle spese sostenute per il supebonus nella dichiarazione dei redditi, anche per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

Lo sconto in fattura i fornitori fanno uno sconto in fattura sul correspettivo da pagare recuperando poi la somma in un secondo momento. Con la cessione del credito si trasferisce la detrazione fiscale a un altro sottetto. In pratica si tratta di un accordo grazie al quale il creditore trasferisce il proprio diritto di credito a un terzo soggetto, che a sua volta lo riscuoterà dal debitore. Per quanto riguarda i lavori di riqualificazione energetica o ristrutturazione nei confronti delle case ad essere ceduto è il credito d’imposta. Si tratta di un credito verso lo Stato con cui si possono compensare i debiti e ridurre le imposte dovute.

Superbonus da 110 al 97%: le ultime

Come abbiamo spiegato sopra l’aumento del costo del denaro è uno dei motivi per i quali la cessione del credito da Superbonus diventa sempre più complicato. Allo stato attuale il dato medio di cessioni sul Superbonus è dell’11,4% sul credito. Significa che per ogni 100 euro, che darebbero diritto a un rimborso fiscale di 110, si ottengono 97,46 euro.

Intanto il Superbonus è stato prorogato fino al 2023. La più importante novità è stata introdotta con un emendamento al decreto Ucraina: diventa obbligatorio il possesso di un’attestazione Soa(Società organismi di attestazione) per i lavori legati ai bonus di importo superiore a 516 mila euro.

Questo procedimento sarà vincolante a partire dal 1 gennaio 2023. Tuttavia nei primi sei mesi dell’anno sarà sufficiente firmare un contratto con una Soa per dare il via al procedimento di attestazione. L’emendamento al decreto prevede infatti che per aver accesso al superbonus, in caso di lavori dal costo superiore ai 70mila euro, sia necessario rivolgersi a imprese edili che applicano i contratti collettivi del settore

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