Pensioni, che destino avrà chi ha 67 anni nel 2023

Cambiano i requisiti per accedere a Quota 103 e Opzione Donna

La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto alcune importanti novità per quanto riguarda le pensioni. Rispetto al 2022 sono infatti cambiati dei requisiti per poter accedere alla cosiddetta Quota 103 o Opzione Donna che permette di andare in pensione anticipatamente. Si trattano di misure che in qualche modo prorogano quelle precedenti. In realtà il tema pensioni in Italia andrebbe affrontato in maniera radicale anche perché si rischia di fare andare in default l’INPS. Di questo passo, senza un adeguato turnover nel pubblico come nel privato, si va incontro al serio rischio che in futuro si rischia di non ricevere più pensioni perchè non c’è chi lavora per pagarle. L’età pensionabile si alza di anno in anno. Il risultato è che abbiamo lavoratori sempre più vecchi e con un costo alto per aziende.

Inps
Novità requisiti per andare in pensione nel 2023

Quota 103 nel 2023

Per il conseguimento della pensione anticipata occorrono sempre 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (2227 settimane) e 41 anni e 10 mesi di contributi le donne (2175 settimane) a prescindere dall’età anagrafica. La legge n. 197/2022 introduce la facoltà di uscire con 62 anni e 41 anni di contributi se i requisiti sono raggiunti entro il 31 dicembre 2023. Resta ferma la finestra mobile di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per il settore pubblico. Per i lavoratori del settore scolastico che raggiungono i requisiti entro il 31.12.2023 si riaprono sino al 28 febbraio 2023 i termini per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio con decorrenza della pensione dal 1° settembre 2023.

A differenza delle vecchie combinazioni («Quota 100» e «Quota 102») la «Quota 103» è accompagnata da un tetto alla misura del trattamento pensionistico erogabile: cinque volte il trattamento minimo (circa 2.818€ lordi mensili) sino al raggiungimento dell’età pensionabile (67 anni).

pensionati
Quota 103 e Opzione Donna: le novità del 2023

Opzione Donna nel 2023

Potranno accedervi le lavoratrici con 60 anni (requisito valido sia per le dipendenti che le autonome) e 35 anni di contributi raggiunti entro il 31 dicembre 2022 ma solo se rientrano in tre specifici profili di tutela:

  • caregivers;
  • invalidità civile almeno al 74%;
  • sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Inoltre è previsto uno sconto di un anno sull’età pensionabile per ogni figlio entro un massimo di due anni. Per quanto riguarda invece le lavoratrici che si trovano licenziate o dipendenti da imprese in crisi, l’età di 58 anni è fissata come requisito base a prescindere dal numero di figli.

Dunque sono queste due le novità essenziali per quanto concerne le pensioni anticipate nel 2023 per Quota 103 e Opzione Donna. Per il resto sono state prorogate le misure precedenti come per esempio i lavoratori addetti a mansioni usuranti o notturne. I requisiti previsti sono rimasti gli stessi dello scorso anno: nel 2023 l’uscita può essere agguantata con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi. Insomma, guardando in generale si può dire che il mondo pensionistico non è cambiato. Il Governo non ha avuto chissà quale margini di manovra sia per tempo ma anche per risorse finanziarie. Serve però un cambiamento radicale nel medio lungo periodo. La riforma delle pensioni resta un tallone d’Achille del nostro Paese.

 

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