Cibo, ormai è deciso: così cambiano tutte le date di scadenza

La Commissione europea rivoluziona le date di scadenza degli alimenti. Da ora in avanti cambia tutto. Vediamo nello specifico le modifiche Ue.

Dopo essere intervenuta sulla nostra dieta imponendo la commercializzazione di farina e burger di grilli, ora l’Unione europea si esprime su un’altra questione importante: la data di scadenza degli alimenti. Vediamo insieme quali sono le modifiche decise dalla Commissione Ue e come rivoluzioneranno la nostra alimentazione.

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La Commissione Ue è intervenuta sulle date di scadenza degli alimenti- Ansa foto- Missionerisparmio

Se pensavate che la dieta fosse una questione di scelte personali, sbagliavate di grosso. Quello che mettiamo nel piatto è ormai, a tutti gli effetti, una questione politica di cui si discute persino a Bruxelles. Di recente la Commissione ha presentato agli Stati Membri, una proposta di revisione delle norme sulla data di scadenza degli alimenti. In che cosa consiste questa revisione? Secondo le direttive della Commissione europea, a breve, sulle etichette degli alimenti, sotto la scritta  “da consumarsi preferibilmente entro il…” dovrà essere aggiunta anche la frasespesso buono oltre”.

L’obiettivo è chiaro: ridurre gli sprechi. Spesso, infatti, alimenti ufficialmente scaduti sono in realtà ancora buoni ma vengono buttati nella spazzatura per timore di eventuali danni alla salute. In realtà gran parte degli alimenti non da frigo – pasta, biscotti, fette biscottate, legumi in scatola – possono essere tranquillamente mangiati anche il giorno dopo se non, addirittura, diversi giorni dopo senza nessuna conseguenza negativa. Così, per evitare sprechi inutili, la Ue ha pensato di modificare la bozza per la nuova dicitura sulle etichette degli alimenti in modo da indurre le persone a gettare via meno cibo.

Ecco i cibi che si possono consumare dopo la scadenza

Non è la prima volta che si pensa a modificare  la data di scadenza di un prodotto. Nel 2020 il gruppo Granarolo aveva chiesto di allungare la data di scadenza del latte.Tuttavia, in quel caso,  la modifica richiesta dall’azienda non era stata approvata anche perché,  nel caso del latte, si tratta di un alimento da frigorifero, per quanto sottoposto a procedimento di pastorizzazione o sterilizzazione.

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Alcuni cibi possono essere consumati anche dopo la data di scadenza/ Missionerisparmio

Quando si parla di data di scadenza, infatti, non tutti gli alimenti si comportano allo stesso modo e bisogna considerare più fattori. Ad esempio i prodotti secchi senza acqua e quelli a lunga conversazione – come pasta, riso e cereali – si conservano meglio, per cui anche se scaduti si possono consumare. Le uova possono essere consumate fino a 3 giorni dopo la scadenza, lo yogurt – se chiuso dentro il barattolo –  fino a due settimane dopo. Legumi in scatola, biscotti e crackers si possono consumare anche settimane dopo la scadenza.

Per altri cibi, invece, è necessario rispettare la data indicata in etichetta. I salumi possono essere nocivi se mangiati dopo la scadenza, in quanto possono esporre al rischio di contrarre la listeria, un batterio molto pericoloso. Stesso discorso vale per la carne che non va mai  consumata dopo la scadenza proprio perchè ci mette davanti al rischio di contrarre salmonella o l’escherichia coli. Nemmeno il pesce può essere msngiato dopo la data indicata. Latte e formaggi devono anch’essi essere consumati entro la data di scadenza come anche verdura, frutta e succhi di frutta che – una volta scaduti – possono sviluppare batteri o parassiti pericolosi.

 

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