Sussidio europeo obbligatorio, ecco come può ritornare il Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza sta uscendo dalla porta ma potrebbe rientrare dalla finestra sotto mentite spoglie.

Il Governo Meloni ha abolito il Reddito di cittadinanza, sussidio nato per volontà del Movimento Cinque Stelle nel 2018. Tuttavia tale misura potrebbe tornare sotto falso nome: quello del sussidio europeo obbligatorio. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Torna il Reddito di cittadinanza
Il Reddito di cittadinanza potrebbe tornare con un altro nome/ Missionerisparmio.it

Il Reddito di cittadinanza vedrà la sua fine a partire dal primo settembre del 2023. Dopo tale data non sarà più possibile richiederlo mentre chi lo percepisce continuerà a beneficiarne fino alla scadenza dei 18 mesi previsti. Il sussidio grillino è stato abolito dal Governo Meloni che ha, invece, introdotto la MIA: Misura di Inclusione Attiva. La MIA differisce dal vecchio Reddito di cittadinanza sotto diversi aspetti a cominciare da importo, durata e requisiti reddituali per averne diritto.

Tuttavia il Reddito di cittadinanza  non è ancora uscito dalla porta che già potrebbe rientrare dalla finestra. Infatti il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione su un reddito minimo obbligatorio per tutti i Paesi membri Ue. L’emendamento è stato presentato dal gruppo dei socialisti, di cui fa parte anche il Partito democratico. Il Centrodestra ha votato contro.

Differenze tra MIA e sussidio europeo

Alcuni potrebbero chiedersi come mai il Centrodestra abbia votato contro il sussidio europeo obbligatorio dopo aver approvato la MIA. In fondo si tratta sempre di due misure di sostegno per chi non lavora. Certamente le due misure potrebbero sembrare simili ma, in realtà, le differenze tra i due tipi di sussidio sono parecchie.

Differenze tra Mia e Reddito di cittadinanza europeo
Il Reddito di cittadinanza europeo prevede importi altissimi/ Missionerisparmio.it

In primo luogo cambiano gli importi. La MIA divide le persone disoccupate in occupabili e inoccupabili. Questi ultimi – essendo per vari motivi impossibilitati a lavorare-  percepiranno 500 euro al mese, mentre i soggetti occupabili  – in grado di lavorare – ne percepiranno solo 375.

Il sussidio europeo, di contro, prevede di erogare un sussidio di un importo molto più elevato. Si parla addirittura di una cifra compresa tra 550 e 875 euro al mese: quasi il doppio dunque rispetto alle cifre previste dalla Misura di Inclusione Attiva.

Un’altra differenza fondamentale tra la MIA e il  reddito minimo europeo, sta nelle politiche attive volte a creare occupazione. I soggetti occupabili che percepiranno la MIA saranno obbligati ad iscriversi ad una piattaforma dei centri per l’impiego per ricevere offerte. E basterà rifiutare una sola offerta per perdere il diritto ad avere il beneficio statale.

Il sussidio europeo, da quanto emerso fin’ora, non prevede di mettere in campo politiche attive che aiutino i beneficiari a trovare un nuovo impiego. E questo è stato forse il più grande limite anche del Reddito di cittadinanza italiano che non è riuscito a creare nuova occupazione e a rimettere in moto il mercato del lavoro. In compenso è stato terreno fertile per numerose truffe ai danni delle casse dello Stato.

 

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