Il bancomat è impazzito e regala banconote da 300 euro, ma era uno scherzo: è accaduto davvero a Foggia
Nella città pugliese un bancomat impazzito faceva uscire banconote di continuo e regalava soldi ai cittadini. La notizia, che potrebbe sembrare fake, in realtà è vera ma si tratta di un inghippo. Il bancomat si trova nella centralissima via Dauno, non tanto lontano da una banca, e dalla quale sono iniziate ad uscire bizzarre banconote da 300 e da 400 euro.
![Bancomat impazzito](https://www.missionerisparmio.it/wp-content/uploads/2023/04/bancomat-03042023-missionerisparmio.jpg)
In pochissimo tempo l’ATM ha distribuito un numero elevatissimo di banconote e coloro che passavano sulla strada in quel momento hanno iniziato a mettersi d’accordo per prendere qualcuna. In un attimo si è creata una folla di gente pronta ad accaparrarsi le banconote che stavano uscendo dalla macchinetta e approfittare della strana situazione.
Addirittura è dovuta intervenire la polizia per calmare gli animi e riportare l’ordine. E’ arrivata anche la dichiarazione del direttore della banca, disperato dopo aver appreso dell’accaduto: “Sono rovinato, aiutatemi con una raccolta fondi”. Non ci è voluto molto in realtà, a capire che si trattava solo di un pesce d’aprile.
Bancomat pazzi, non si tratta della prima volta
In effetti il taglio delle banconote che erano uscire dal bancomat, da 300 e 400 euro, ha subito insospettito tutti. Si è dunque scoperto che lo scherzo era stato organizzato dalla pagina facebook “Voce di Foggia”. Ma non si tratta della prima volta che viene architettato questo tipo di scherzo.
![Bancomat impazzito](https://www.missionerisparmio.it/wp-content/uploads/2023/04/macchina-bancomat-03042023-missionerisparmio.jpg)
Qualche anno fa, infatti, era accaduta proprio una cosa del genere a Vicenza. Il bancomat della città veneta aveva iniziato ad erogare in continuazione banconote da 50 euro, per un totale di 1.500 euro. Anche lì era accaduta la stessa cosa e le persone si erano tuffate in fretta e furia sulla ‘refurtiva’, fermate però da una guardia giurata della banca. In quel caso non era però stato un pesce d’aprile, bensì un malware.
Le banconote lì erano reali e la situazione poteva divenire complicata. A Padova era invece accaduta una cosa leggermente diversa, con un bancomat che dava alle persone il doppio della cifra che richiedevano. Qualcuno approfittò dell’errore, ma la banca risalì a coloro che avevano usufruito del bug. Nel caso di Foggia si è trattato solo di un pesce d’aprile.