Lavori usuranti, basta un dettaglio per perdere la pensione

Coloro che svolgono lavori usuranti devono fare molta attenzione: basta un dettaglio per perdere la possibilità di andare in pensione.

Dall’anno 1881 l’Italia ha avviato la tradizione di censire ogni decennio la popolazione. Con l’occasione, si aggiorna anche la classificazione delle professioni. In questo modo si riescono a mappare con una certa precisione le evoluzioni del mercato del lavoro, oltre a fornire agli Enti i dati riguardo gli appartenerti a ciascuna categoria.

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Lavori usuranti, adesso basta un dettaglio per perdere la pensione – Missionerisparmio.it

Secondo l’ultima classificazione adottata dall’ISTAT a partire dal 2023 su richiesta della Commissione europea, in Italia possiamo individuare nove grandi gruppi professionali, che a loro volta contengono diversi sottogruppi. Fra questi, di volta in volta i governi si preoccupano di definire quelli che sono i lavori usuranti.

Come sapere se il proprio lavoro è usurante

Lo Stato italiano identifica i lavori usuranti in 4 principali aree. Oltre alle professioni e mestieri identificate come lavori particolarmente gravosi del Decreto Ministeriale del 19 maggio 1999, il D.lgs. 67/2011 specifica che i lavoratori che effettuano almeno 78 giorni all’anno il turno di notte svolgono un lavoro usurante.

Anche i conducenti di veicoli e coloro che lavorano alla catena di montaggio sono persone che svolgono un lavoro di particolare stress. A queste 4 aree, si aggiungono anche gli ulteriori lavori usuranti inseriti in Gazzetta Ufficiale nel 2018: gli operai agricoli, zootecnici e del settore ittico, oltre agli operai marittimi e siderurgici.

Chi svolge un lavoro usurante va in pensione prima: i dettagli

Coloro che svolgono lavori usuranti possono accedere alla pensione di anzianità prima di tutti gli altri. In particolare, ai lavoratori dipendenti si richiedono 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi di età. I lavoratori autonomi, invece, potranno accedere alla pensione sempre con 35 anni di contributi, ma con 62 anni e 7 mesi di età.

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INPS, le istruzioni per la pensione di coloro che svolgono lavori usuranti – Missionerisparmio.it

I lavoratori notturni costituiscono una categoria a parte. Entrambi dovranno aver maturato almeno 35 anni di contributi, ma i dipendenti potranno andare in pensione con 62 anni e 7 mesi di età. Gli autonomi, anche in questo caso, dovranno avere un anno in più, ovvero 63 e 7 mesi di età anagrafica.

Lavori usuranti, adesso basta un dettaglio per perdere la pensione

Lo svolgimento del lavoro usurante deve essere certificato dal proprio datore di lavoro, che collegandosi al portale della PA servizi.lavoro.gov.it, deve compilare il modello LAV_US. Ogni anno la scadenza per inviare questa dichiarazione è il 1° aprile, ma nel 2023 la scadenza è stata prorogata al 17 aprile.

Questa documentazione è propedeutica alla domanda di pensione che il lavoratore, in un secondo momento, può inviare a partire dal 1° maggio con il modello AP45, scaricabile dal portale dell’INPS. In mancanza del tempestivo e corretto intervento del datore di lavoro, c’è il rischio concreto che la propria domanda di pensione non venga portata a termine o subisca dei ritardi nell’elaborazione.

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