Mutui a tasso variabile, quando finirà il salasso

Secondo le previsioni della Bce sono in arrivo ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel 2023. Fino a quanto può salire il tasso variabile

In tanti si chiedono come cambia il mercato dei mutui a tasso variabile e fino a quanto possono crescere le tasse. L’ultimo rialzo dei tassi è avvenuto lo scorso 4 maggio e ha comportato un aumento delle rate mensili per chi ha un mutuo a tasso variabile. Visto che è stato già annunciato un altro aumento per giugno, è bene conoscere tutti i pro e contro per chi vuole aprire ora un mutuo.

Mutuo a tasso variabile
I tassi di interessi per i mutui sono in continua crescita – Missionerisparmio.it

C’è da conoscere i rischi a cui si va incontro e quale sarà l’effetto di queste politiche. Cerchiamo di entrare nel dettaglio. I mutui a tasso variabile sono strettamente legati ai tassi di interesse e tra i principali fattori che possono influenzare la variazione del tasso c’è la politica monetaria adottata dalla Banca Centrale Europea. Quanto tali politiche sono espansive, si riduco i tassi di interesse e quindi il mutuo a tasso variabile è conveniente.

Al contrario, con una politica restrittiva, questo non conviene. Un altro fattore determinante è l’andamento generale dell’economia, con i tassi che aumentano quando le cose vanno bene e c’è un’elevata domanda di prestiti. I tassi diminuiscono, di conseguenza, in periodi di recessione.

Tassi di interesse, situazione attuale e previsioni

Ci sono poi altri fattori come il rischio di credito o le aspettative di inflazione. L’aumento dei tassi di interesse è già al 50-60% delle rate del mutuo a tasso variabile e ci si chiedere fino a dove ci si spingerà. I dati dicono che ad oggi oltre il 18% di chi ha chiesto il mutuo l’anno scorso non avrebbe più i requisiti, a causa dell’incremento del rapporto rata/reddito. Il mutuo a tasso fisso sta diventando il più conveniente.

Mutuo a tasso variabile
I tassi di interessi per i mutui sono in continua crescita – Missionerisparmio.it

Facendo un esempio, consideriamo un mutuo a tasso variabile sottoscritto a gennaio 2022, per un importo di 150mila euro e una durata di 25 anni. La rata di partenza era di 543 euro, ma dopo tutti questi aumenti la rata è passata a 875 euro (61% in più). Il tasso di interesse continuerà a crescere anche nel 2024 e le possibilità di accedere al credito sono sempre minori.

Le proiezioni future ci dicono che i tassi potrebbero continuare a salire. L’Euribor a 3 mesi raggiungerà il suo picco intorno al 3,76% a settembre 2023, con una rata mensile di circa 920 euro. Le aspettative indicano anche una possibile inversione di tendenza per giugno 2024, con un Euribor a 3 mesi intorno al 3,22% per una rata mensile di 698 euro.

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