Auditel, il 2020 l’anno della tv e del digitale: ma 3,5 milioni di persone senza connessione

Durante la pandemia, secondo gli ultimi dati mensili di Auditel, è aumentata la fruizione di contenuti sul piccolo schermo e online. Ma 3,5 milioni di famiglie sono ancora dotate di una connessione ad internet. 

La pandemia da Coronavirus ha impattato fortemente sulle abitudini degli italiani, sempre più propensi a guardare televisione e sempre più interconnessi. Durante la pandemia, secondo gli ultimi dati mensili di Auditel, è aumentata la fruizione di contenuti sul piccolo schermo o online. Incrementate anche le connessioni telefoniche e digitali e la quota di raccolta pubblicitaria a favore dei network tv tradizionali e dei giganti della Rete. Uno scenario , quello innescato dalla pandemia, che Andrea Imperiali, presidente di Auditel, ha definito “il nuovo oro televisivo”, intendendo con questa espressione la spinta alla visione della tv via streaming, data per perduta in seguito all’avvento di Internet.

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In occasione della presentazione della Relazione Annuale 2021 al Senato, è emerso che il 2020 è l’anno del balzo più forte verso la digitalizzazione. A pesare, però, è il gap tecnologico persistente a livello nazionale: sono ad oggi 3,5 milioni le famiglie non ancora dotate di connessione a Internet. “Il 2020 sarà ricordato come l’anno in cui la popolazione italiana, segregata per il Covid-19, ha compiuto un balzo nella digitalizzazione. Si è dotata di nuove connessioni e device, ha imparato velocemente a governarli e ha avviato una fruizione più consapevole dei contenuti multimediali e con l’utilizzo di smart Tv, computer e smartphone ha incrementato notevolmente la visione della cosiddetta TV fuori dal televisore”, ha evidenziato Imperiali.

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“C’è però un’inquietante zona d’ombra: 3,5 milioni di famiglie italiane ancora non dispongono di una connessione alla rete, famiglie che rischiano di essere totalmente emarginate dalle dinamiche in atto”, ha proseguito Imperiali. In sostanza, si è innescata una grande corsa mondiale al “nuovo oro televisivo”, sotto la spinta anche di Netflix “giunta, ormai, ad avere il maggior numero di clienti di qualunque altra attività televisiva nel continente e che vede competere, sul terreno dello streaming, player globali quali Amazon, Apple, Discovery, Disney, Viacom”. Soggetti, questi, capaci di produrre e acquisire un volume di contenuti di alta qualità e che hanno visto crescere in maniera esponenziale gli abbonamenti.

I dati 

Riguardo ai dati le visualizzazioni dei contenuti Tv sui device digitali, sono aumentate del 63%, il tempo speso del +136%, e anche la pubblicità è cresciuta del 53%. “La Tv, infatti, è ancora più centrale nel racconto della quotidianità e nel coinvolgimento emotivo-sociale del pubblico. E ha davanti a sé la prospettiva di una crescita sempre più marcata dello streaming”, ha proseguito Imperiali.

Secondo le prospettive future, sembra che entro il 2025 il volume quadruplicherà, portando il traffico dati per smartphone da 7,2 a 24 gigabyte mensili . Il consumo di video crescerà costantemente del +30% su base annua per i prossimi quattro anni, arrivando a costituire a regime il 76% dell’intero traffico dati da mobile. Le nuove tecnologie di accesso, con l’arrivo del 5G e l’estensione della copertura ultra-broadband nel Paese, dovrebbero permettere più connessioni. Eppure, l’Italia sconta ancora il gap tecnologico e infrastrutturale sopra la media rispetto agli altri Paesi. Sembra che quasi il 14% dei nuclei familiari non ha una connessione internet.

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