Iva semplificata, al via la dichiarazione precompilata

Rivoluzione con l’avvio dal primo luglio dell’Iva semplificata: parte finalmente la dichiarazione precompliata, facilitando così il compito dei contribuenti.

Dal primo uglio via all'Iva semplificata con la dichiarazione precompilata (adobestock)
Dal primo uglio via all’Iva semplificata con la dichiarazione precompilata (adobestock)

Si tratta di un cambiamento fondamentale per milioni di italiani che trimestralmente devono presentare tutta la documentazione per l’imposta sul valore aggiunto. Il cambiamento segue la falsa riga della dichirazione dei redditi precompliata.

L’Agenzia delle Entrate spiega che si tratta di una sperimentazione firmata dal direttore Marco Maria Ruffini e costituisce un notevole vantaggio burocratico per chi decide di aderire: non sarà più necessario mantenere i registri Iva, tutto grazie al cassetto elettronico fiscale.

La transizione sarà graduale ed il fisco ha già messo a disposizione degli operatori telefonici e alcune pagine web del portale dell’Agenzia delle entrate. L’obiettivo è duplice: da una parte semplificare la vita dei contribuenti, che potranno evitare una delle tante scadenze periodiche a cui sono sottoposti, mentre con questo corridoio preferenziale lo stato potrà velocizzare notevolmente le riscossioni e verificare gli eventuali evasori.

Iva semplificata, come funziona la dichiarazione sostituitiva

Dal primo uglio via all'Iva semplificata con la dichiarazione precompilata (adobestock)
Dal primo uglio via all’Iva semplificata con la dichiarazione precompilata (adobestock)

L’operazione, come accennato, ha preso il via dal primo luglio, ma il cambio di passo arriverà dall’1 gennaio 2022, quando sarà messa a disposizione la dichiarazione annuale dell’Iva. Gli utenti che, una volta verificatane la correttezza, la accettassero o la integrassero, potranno evitare di mantenere i registri Iva. Naturalmente stiamo parlando del regime ordinario, visto che quello forfettario è esente, almeno per ora.

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Chi sono i destinatari? Per il 2021 e 2022 saranno tutti i soggetti passivi di Iva che siano residenti in Italia e che abbiano opzionato il pagamento trimestrale. Attenzione però, alcune categorie sono escluse, come l’editoria, chi vende beni usati oppure le agenzie di viaggio. Progressivamente, l’anno prossimo, la platea si allargherà ulteriormente anche ai soggetti di Iva per cassa.

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Per accedere sarà obbligatoria la convalidazione dei registri Iva entro il mese successivo al trimestre a cui fanno riferimento e questa operazione consentirà di evitare l’obbligo di tenuta. anche delle fatture emesse e degli acquisti, una delle operazioni più lunghe e complesse che normalmente vengono effettuate insieme al proprio commercialista.

 

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