Pagamenti, come dimostrare la tracciabilità: lo spiega l’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate fornisce alcune indicazioni ai contribuenti per dimostrare la tracciabilità dei pagamenti.

La Legge di Bilancio 2020, al comma 679, ha previsto che, dall’anno d’imposta 2020, la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19% prevista dall’articolo 15 Tuir, escluse le detrazioni per oneri con percentuali diverse, spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale, ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili come carte di credito, di debito, prepagate, assegni bancari o circolari. Nella circolare 7/E/2021 l’Agenzia delle entrate ha fornito alcuni interessanti chiarimenti sul tema e sugli adempimenti del contribuente, che può dimostrare l’utilizzo di sistemi di pagamento “tracciabili” mediante la relativa annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale, da parte di chi effettua la prestazione di servizio.

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L’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili può essere dimostrato mediante prova della transazione, tramite ricevuta della carta di debito o della carta di credito, copia bollettino postale, Mav, dei pagamenti con PagoPA, o estratto conto. In caso di pagamento con applicazioni via smartphone, il contribuente deve esibire il documento fiscale che attesti l’onere sostenuto e la documentazione che attesti che il pagamento è avvenuto per il tramite applicazioni. E’ valida anche l’e-mail di conferma dell’Istituto di moneta elettronica o della piattaforma su cui si sta effettuando l’operazione. In caso contrario, si può fornire l’estratto del conto corrente della banca a cui il predetto istituto si è collegato, nel caso in cui questa presenti tutte le indicazioni necessarie.

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I chiarimenti 

L’Agenzia fornisce anche informazioni per quei casi in cui il contribuente utilizzi la carta di debito o di credito intestata al figlio per pagare le spese detraibili riferite a sé stesso. Nel caso in cui tale onere sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario del documento di spesa, l’agevolazione spetta ugualmente. Nel caso in cui il contribuente utilizzi la propria carta di credito per pagare le spese detraibili riferite al coniuge, al fine di rispettare l’obbligo di tracciabilità il coniuge non perde il diritto alla detrazione, purché l’onere sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario del documento di spesa.

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