Amazon, multa mostruosa: ha violato il regolamento europeo sulla Privacy

Multa da record assoluto contro Amazon: 746 milioni al gigante americano, reo di aver violato la normativa europea sulla privacy.

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Stiamo parlando di un vero e proprio record assoluto, almeno sul territorio dell’Unione Europa, una decisione clamorosa che punta a colpire chi è ritenuto responsabile della gestione di informazioni sensibili di decine di milioni di utenti. Tutto ruota attorno al GDPR, il sistema della gestione della privacy, ma il colosso americano ha già annunciato ricorso contro la sentenza, ritenuta ingiusta.

L’azienda di Seattle ha commentato la decisione attraverso una dura nota in cui chiarisce la propria posizione, promettendo allo stesso tempo di fare ricorso. La decisione, legata al modo in cui viene mostrata pubblicità ai clienti, è fondata su una interpretazione soggettiva e mai vista prima della normativa europea sulla privacy. Inoltre la sanzione è giudicata sproporzionata anche rispetto al tipo di sentenza emessa, ribandendo che per l’azienda è prioritario conservare e mantenere con la massima sicurezza tutte le informazioni sensibili raccolte sui clienti, questo per mantenere inalterato il rapporto di fiducia.

Multa da 748 milioni di euro contro Amazon: crollo in borsaazioni amazon investimenti

La vicenda inizia nel 2018, da una indagine in Francia a seguito della denuncia del gruppo “La quadrature du Net”. La Cndp, il garante della privacy europeo con sede in Lussemburgo, dopo 3 anni ha confermato la colpevolezza di Amazon, che a suo dire avrebbe violato gravemente il GDPR europeo. Per questo ha preso la clamorosa decisione di alzare la sanzione al massimo possibile, il 4% delle vendite globali di un azienda, che appunto per il gigante dell’e-commerce corrispondono a 748 milioni di euro.

Questa cifra supera incredibilmente il record precedente, che spettava a Google, nel 2019, con “appena” 50 milioni di euro, decisa dall’Authority francese.

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Amazon ha subito duramente il colpo, anche a causa della contemporanea presentazione dei risultati del secondo trimestre, inferiori rispetto alle attese degli investitori. Gli analisti inoltre storcono il naso anche sull’outlook della terza parte dell’anno, che prevede un rallentamento del fatturato. Per questo l’azienda ha subito un tracollo in borsa, dove ha perso ben il 6,83%, per un valore di 13 miliardi di dollari.

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Per Amazon tuttavia non è la prima volta in cui si trova al centro dell’attenzione dei Garanti. Negli ultimi tempi è già capitato sia in Germania che nel Regno Unito. Inoltre la Commissione Europa si è mostrata preoccupata per la privacy legata agli assistenti vocoali, tra cui proprio Alexa.

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