Viaggiare senza dire di avere contanti e portarne troppi: conseguenze gravi e vacanza rovinata

Siete ad un passo dalle vostre vacanze, pronti a partire per l’estero: ma sapete quanto contanti potete portare con voi?

contanti in vacanza (Foto Adobestock)
contanti in vacanza (Foto Adobestock)

Siamo veramente agli sgoccioli, anche della resistenza dopo questo lunghissimo periodo di convivenza con il Covid e tutte le limitazioni alla circolazione. Nonostante i timori sui possibili contagi avete comunque, coraggiosamente, deciso di prenotare per andare all’estero, magari per più giorni. Uno dei problemi da affrontare è quanto denaro portare con se. Molti infatti non sanno che ci sono limitazioni chiare sul contante, regole rigide ed anche multe che possono essere realmente salate. Meglio sapere tutto prima di chiudere la valigia dunque.

Naturalmente non ci sono differenze sul cash tra paesi europei o extraeuropei. Le regole sono ritrovabili sulla Carta Doganale del viaggiatore, una sorta di prontuario preparato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Partiamo dal limite massimo consentito: poco importa la destinazione, perché fuori dall’Italia non si possono portare più di 10mila euro. Questa è la soglia massima imbarcabile o da portare con se al confine senza essere passibili di una sanzione e senza dover presentare una dichiarazione di giustificazione.

Quando invece si sale sopra questa cifra è necessario compilare una dichiarazione, obbligatoriamente. In caso contrario possono accadere conseguenze davvero spiacevoli.

Contante all’estero, si rischia la confisca senza la dichiarazione

contanti in vacanza (Foto Adobestock)
contanti in vacanza (Foto Adobestock)

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Ma cosa può accadere dunque? Nel caso non si dichiarino cifre superiori ai 10mila euro oltre la cifra consentita (quindi fino a 20 mila euro) avviene il sequestro del 30% dell’eccedenza e una sanzione amministrativa tra il 10 e il 30%, sempre dell’eccedente. Ancora peggio per chi viene trovato con una cifra superiore ai 10mila euro oltre la soglia del consentito (quindi sopra i 20mila euro): in questo caso avviene il sequestro del 50% dell’importo che supera la soglia e una sanzione tra il 30 e il 50% sempre della soglia.

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Comunque la sanzione minima è di 300 euro e una volta concluso il procedimento il Ministero dell’Economia  procede alla restituzione del sequestrato, ma solo se viene richiesto entro i 5 anni. In poche occasioni è possibile il pagamento di una somma ridotta per la contravvenzione, che può essere del 5% se fino a 10mila euro e del 15% se compreso tra i 10mila euro e i 40mila euro.

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