Pensione anticipata grazie ad un mutuo a tassi agevolati: cosa potrebbe accadere con la riforma INPS

Spunta una clamorosa alternativa per riuscire ad anticipare la pensione di 4 anni con uno scivolo speciale ecco di cosa si tratta.

La lotta sulla previdente è altissime a aspra a livello politico. Quota 100 purtroppo non si è confermata sostenibile per le casse dell’Inps, che deve affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione e dell’allungamento delle aspettative di vita. Se a questo sommate anche l’alta percentuale di disoccupazione giovanile e l’innalzamento della prima età lavorativa. Gli occupati in Italia non riescono a pagare le pensioni: stiamo pagando ancora lo scotto della forma retributiva, cancellata solo nel 1996 con la Riforma Dini. Fino a quel momento infatti si andava in pensione con il compenso corrispondente all’ultimo cedolino di stipendio. solo successivamente è stata introdotta la forma contributiva, comunque anch’essa non sufficiente.

Durante il Governo Monti fu introdotto la Riforma Fornero, che ha previsto un brusco innalzamento dell’età pensionabile, soprattutto per le donne, che sarebbero arrivate progressivamente a 67 anni. Questo avrebbe dovuto portare un maggiore equilibrio nelle casse previdenziali, ma ha provocato la rivolta di sindacati e lavoratori. Durante il Conte I invece fu tentata la strada di Quota 100: anzianità di servizio e vecchiaia sommate insieme potevano consentire la pensione nel caso di superamento di questo cifra, ma l’Europa ha bocciato questa riforma, tanto che nel recovery found è stato specificato che il nostro paese deve affrontare velocemente la riforma del sistema pensionistico: Draghi durante l’estate ha richiamato la Fornero con consulente.

Nasce l’ipotesi mutuo per anticipare la pensioneriforma pensioni

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Così ecco spuntare l’ipotesi del mutuo per accedere alle pensioni anticipate, proprio per favorire il ricambio generazionale grazie ad una sorta di scivolo di 4 anni. Tutto questo ovviamente avrebbe un costo per i lavoratori, che subirebbero una decurtazione dell’assegno previdenziale mensile.

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In pratica il lavoratore potrebbe ricorrere a fonti di finanziamento complementari che beneficerebbero della garanzia dello stato, consentendo a chi è molto vicino alla pensione di avere mutui a tassi agevolati. Si tratterebbe di una pensione anticipata che prevede il pagamento dei tributi rimanenti con un mutuo, sfruttando il Tfr come garanzia. Quando il lavoratore matura i requisiti, poi l’Inps inizia a erogare la pensione. Il problema è che l’assegno subirebbe un taglio, corrispondente poi ai relativi interessi chiesti dalla banca.

 

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