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Carburanti, aumento record in poche ore. Rinuncia fin d’ora a 400 euro che potevi mettere da parte

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Libero Ramati

La crescita dei costi di benzina e diesel incide anche sui trasporti, un surplus che viene caricato sui beni e che, alla fine, è pagato dagli stessi cittadini.

L’impennata visibile è quella presente nei distributori sparsi sul territorio, dove il costo per ogni pieno sta salendo settimanalmente. Questo stillicidio, causato da una serie di congiunture, tra cui la ripresa economica globale, il mancato aumento della produzione e le difficoltà nella consegna delle grandi petroliere, sta rendendo difficoltoso e conveniente prendere la macchina ogni giorno.

Con la pandemia in corso sono milioni gli italiani che hanno scelto di non utilizzare i mezzi pubblici in favore di quelli privati, soprattutto dopo la quasi scomparsa del lavoro da casa. Ma oggi sta diventando troppo costoso, tanto che è seriamente da valutare l’opzione “rischio” di prendere comunque un autobus o metropolitana per gli spostamenti. Questa però è la parte più visibile, perché l’aumento dei carburanti incide anche sul costo di altri beni che consumiamo.

L’osservatorio dei prezzi del Ministero dello Sviluppo economico ha reso noto che la benzina in modalità self è salita a 1,728 euro al litro, mentre il diesel è a quota 1,588. Si tratta di una impennata in sole 24 ore che pagano anche GPL e Metano, passati a 0,823 euro e 1,884.

Prezzi carburanti alle stelle e salgono anche quelli dei beni che acquistiamo

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Secondo il Codacons ogni famiglia potrebbe spendere 390 euro in più l’anno solo per il rifornimento di carburante: a titolo di esempio basti pensare che da ottobre 2020 i prezzi sono saliti del 23,4 e del 24,3 per benzina e gasolio.

Come detto l’infuenza indiretta di queste impennate ricade sui beni di consumo. Infatti la crescita dei costi dei carburanti incide anche sui trasporti, un surplus che viene caricato sui beni e che, alla fine, è pagato dagli stessi cittadini. Il Codacons si è rivolto al governo affinché riduca le accise che gravano sui carburanti, oltre a chiedere anche la diminuzione dell’aliquota dell’Iva.

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Del resto non siamo i soli in Europa a vivere questo momento di difficoltà. La Francia sta  valutando ad esempio un provvedimento per salvaguardare i cittadini con degli incentivi, ma nulla è ancora deciso e le discussioni si stanno protraendo a lungo.

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