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Prima paghi lo Stato, poi fai causa, le nuove regole per la giustizia di Mario Draghi

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Chiara Feleppa

Un’importante novità arriva in tema di giustizia e di processi, con il rischio che le disuguaglianze sociali ne mettano a rischio l’accesso 

Pagare per difendersi? A quanto pare, sì. All’interno della nuova legge di Bilancio, infatti, c’è notizia di un pagamento anticipato per iscrivere la causa civile al ruolo, pena la nullità del ricorso. Secondo il provvedimento, l’azione giudiziaria civile dovrà passare obbligatoriamente per il versamento di una quota e una somma di denaro. Perché? Motivo della misura sarebbe quello di contenere il fenomeno dell’evasione del contributo unificato, in quanto si è arrivato, con il processo telematico, all’eliminazione della marca da bollo. Il pagamento del tributo non viene effettuato e deve essere poi recuperato dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, si mira ad arginare il numero di processi civili che interessano i tribunali che fanno fatica ad essere smaltiti.

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La Riforma della giustizia di Marta Cartabia puntava proprio a fare qualcosa per velocizzare i tempi, troppo lenti, degli iter burocratici e giudiziari, nettamente inferiori agli standard europei. Perché, quindi, non provare a risolvere il problema riducendo il problema alla base?

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Il contributo unificato cambia a seconda del genere della causa ma, nel caso di errore di calcolo dell’importo, scatterà il rigetto automatico della causa. Il meccanismo, scrive Il Giornale, è stato rifiutato dall’ Organismo Congressuale Forense (Ofc) che ha fatto notare come la riforma contrasta apertamente con l’art. 24 della Costituzione e che l’accesso alla Giurisdizione deve essere assicurato a tutti, senza discriminazioni di censo e senza che l’entità dei costi costituisca elemento dissuasivo, come dichiarato da Giovanni Malinconico all’ AdnKronos. “Si tratta di una disposizione che, col pretesto di combattere l’evasione, si mostra punitiva non tanto verso l’avvocatura, quanto verso gli utenti i cui diritti gli avvocati difendono col risultato che chi ha meno disponibilità economiche potrebbe rinunciare a chiedere giustizia. Un ritorno al Medioevo“, ha aggiunto.

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