La bolletta è un furto? Ecco il modo efficace per proporre reclamo

Può accadere di aprire la bolletta e rendersi conto che le cifre sono sballate. Ecco come fare per tutelarsi.

La bolletta è un furto? Ecco il modo efficace per proporre reclamo

Ultimamente è successo in un’intera area del Comune di Sessa Aurunca, in Provincia di Caserta. Le bollette che i cittadini hanno ricevuto erano salatissime ed evidentemente incompatibili con i consumi dei cittadini. Come fare in queste situazioni per tutelarsi a quello che è un “furto” a tutti gli effetti? Esiste un modo preciso per fare reclamo ed è bene che sia conosciuto, perché una bolletta errata, prima o poi, potrebbe capitare a tutti di riceverla.

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La procedura in caso di bolletta sbagliata

La prima cosa da fare se la lettura non è corretta è inviare un reclamo all’azienda con la quale è stato stipulato il contratto e che l’ha inviata, per contestare l’errore. Se hai l’addebito della bolletta sul conto corrente, dopo aver mandato la contestazione, puoi interrompere il RID in attesa della risposta del gestore, che dovrebbe arrivare entro 40 giorni.

Nessun rischio di vedersi staccare l’utenza perché il gestore come prima mossa dovrebbe sollecitare il pagamento e quando riceve un reclamo sospende le attività di recupero dei crediti. La speranza, dunque è di risolvere entro quella finestra temporale la questione aperta.

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La conciliazione paritetica

La bolletta è un furto? Ecco il modo efficace per proporre reclamo

I grandi gestori come Eni, Enel, Edison, A2A, Acea, E.on, Iren, hanno attivato la conciliazione paritetica ADR, che permette di risolvere le controversie in modo semplice, gratuito e veloce senza ricorrere alle vie giudiziali. È possibile accedere al servizio direttamente dal sito del gestore o rivolgersi alle associazioni dei consumatori. 

Entro 90 giorni il caso dovrà essere risolto. In media, la durata della conciliazione paritetica è di due mesi e comunque non può essere inferiore ai 40 giorni dalla data in cui è stato fatto il reclamo.

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