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Meno tasse per quasi 700 euro, perché l’IRPEF può essere una svolta

Published by
Libero Ramati

In base alla fascia di reddito, varia il guadagno Irpef con il taglio sulle aliquote: ecco le cifre e cosa accadrà da marzo con l’Assegno unico per i figli.

Dunque arriverà un taglio delle tasse per i ceti medi, ma a quanto corrisponderà realmente? Cosa verrà in tasca ai contribuenti con la riforma portata avanti dal Governo Draghi? Per capirne realmente i risultati sarà necessario attendere marzo 2022. L’accordo prevede un taglio delle aliquote da 5 a 4 con la scomparsa di quella al 41% e con il taglio di 3 punti per quella al 38%. Questo dovrebbe comportare un vantaggio per chi ha un reddito tra i 40 e i 50mila euro, che potrebbero vedersi ricevere un vantaggio di 691,6 euro annui, quindi 53,2 euro per tredici mesi.

Per chi invece ha un reddito tra i 50 e i 55mila euro invece il vantaggio scende a 629,28 euro. Cala ulteriormente se scendiamo nella scala delle dichiarazioni, visto che il vantaggio scende trai 117,5 euro per chi guadagna tra i 25mila e i30mila euro annui e i 420,16 euro per chi invece prende tra i 35mila e i 40mila euro.

Taglio Irperf, vantaggio per i ceti medi, ma ci sono novità per l’assegno unico

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La nuova Iperf ovviamente deve prevedere dell’imposizione media dovuta all’accumulo dei vecchi bonus trattamenti integrativi, quindi degli 80 euro di Renzi e dei 100 euro di Conte. Questo provoca un forte cambiamento tra fasce di reddito vicine tra loro: chi prende tra i 30 e i 35mila euro avrà una riduzione di imposta di 128,1 euro, mentre la fascia superiore, 35-40mila euro, riceverà 420,16 euro di taglio.

Tutto questo consentirà tuttavia di respirare ai conti pubblici, perché i 16 miliardi di spesa annua per i bonus saranno integrati nelle detrazioni così da alleggerire anche le tasse.

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Attenzione, perché questa manovra si pone in un obiettivo di più ampio respiro che riguarda l’Assegno unico per i figli con meno di 18 anni che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo marzo di cui beneficeranno le famiglie monoreddito o i nuclei familiari numerosi. L’Assegno unico, che verrà accreditato tramite bonifico, potrà essere richiesto da chi sceglie di non presentare l’Isee: in questo caso verrà erogato l’importo minimo, vale a dire 50 euro, con una maggiorazione di 15 euro per ogni altro figlio dal terzo in poi. In condizioni di parità di reddito, comunque, il totale dell’Isee sarà determinante a creare un solco tra le cifre riconosciute ai richiedenti.

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