95 mila euro se te ne vai, 25 mila se ti trasferisci: così l’azienda ha convinto gli operai

Le condizioni di uscita per gli ex dipendenti sono state stabilite a seguito di un accordo con le organizzazioni sindacali

Protestano gli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli, sito in via Argine, che non hanno accettato di trasferirsi a Varese, presso l’azienda di Cassinetta. Gli altri 317 ex dipendenti percepiranno la buonuscita di 95mila euro in attesa della reindustrializzazione del sito ma intanto fanno sentire le loro voci a Il Mattino. Del resto, molte condizioni non c’erano: 95mila euro se accetti di lasciare così, e 25mila euro di incentivo se accetti di trasferirti altrove. “La lotta non è finita”, gridano i lavoratori che non hanno accettato di trasferirsi. Soltanto quattro persone si trasferiranno nel polo di Varese con l’ incentivo di 25mila euro.

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Le condizioni di uscita per gli ex dipendenti sono state stabilite dopo un accordo stipulato tra le organizzazioni sindacali e la stessa azienda. “I lavoratori sono stati licenziati da Whirlpool quindi in questo caso non si tratta di un incentivo ma di un indennizzo. E’ una somma che l’azienda offre al lavoratore. Whirlpool aveva proposto una somma e con l’accordo siamo riusciti a migliorarla ottenendo una somma anche per chi decide di trasferirsi a Varese. Sul fronte della cessione degli asset siamo in attesa dell’ufficializzazione della firma del preliminare di vendita tra Whirlpool e il consorzio. Il prossimo passo sarà quello di riannodare la filiera istituzionale che ha sempre garantito un percorso di messa in sicurezza dei lavoratori per consolidare queste garanzie”, ha spiegato Antonio Accurso, segretario generale aggiunto della Uilm. Infatti, gli operai sperano in una futura riattivazione del sito nella propria città.

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La fabbrica Whirlpool di Napoli ha chiuso battenti il 31 ottobre. Una chiusura giustificata dal fatto che, “dopo 18 mesi, sebbene gli sforzi messi in campo siano stati importanti e unici, il mercato su Napoli non è cambiato. Quindi confermo quanto abbiamo già detto un anno fa. Il 31 ottobre la produzione su Napoli cesserà”, ha detto il rappresentante della multinazionale, Luigi La Morgia all’incontro con i ministri Stefano Patuanelli e Giuseppe Provenzano, sindacati e rappresentanti di Regione ed enti locali. Con il crollo globale della domanda per la lavatrice di alta gamma prodotta nello stabilimento campano, si è ridotta al 30% la capacità produttiva .

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