Partite Iva, aiuti e contributi: le cose da fare entro il 31 dicembre

Per le partite IVA è stata stanziata una pioggia di bonus, molti dei quali, però, non potranno essere richiesti dopo il 31 dicembre. Ecco quali sono i bonus che puoi ancora richiedere.

Il 29 novembre l’Agenzia delle Entrate ha reso note le informazioni e indicazioni, soprattutto di carattere operativo, su 3 nuovi bonus che saranno attivi per i possessori di partite IVA entro il 31 dicembre 2021. I bonus in questione sono a fondo perduto e indirizzati specificatamente ai possessori di partite IVA ed erano già contenuti nel Decreto Sostegni Bis: il Decreto realizzato dall’esecutivo Draghi per aiutare le attività e i lavoratori colpiti più duramente dall’impatto economico della pandemia di Covd-19. Il primo bonus a fondo perduto è quello del contributo perequativo gestito dall’Agenzia delle Entrate e rivolto a quelle attività che hanno subito una diminuzione ingente del fatturato nel 2021 rispetto agli anni precedenti. Il bonus raggiunge un valore massimo di 150.000 euro, indirizzato alle partite IVA attiva e residenti nel territorio italiano. Chi vuole ottenere il contributo perequativo deve dimostrare di non aver ricevuto aiuti di stato superiori a 10 milioni di euro.

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Gli stessi requisiti sono necessari anche per gli altri due bonus della lista: il bonus da 25.000 euro per gli imprenditori costretti a chiudere la propria attività a casua della pandemia che sono incluse nel Codice Ateco 2007, quindi sale da ballo, night club e discoteche; e il bonus di 12.000 euro per gli imprenditori che hanno chiuso la propria attività tra il 1 gennaio 2021 e il 25 luglio 2021, in particolare palestre, cinema, piscine e musei; nonché attività legate all’organizzazione di feste, cerimoni, poi ancora sale da ballo e discoteche.

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Per quanto riguarda il già citato contributo perequativo, c’è da sottolineare che gli importi potrebbero cambiare in base a diversi aspetti. L’ammontare complessivo del bonus viene calcolato in base all’applicazione di una percentuale che potrebbe variare sulla base dei ricavi conseguiti da parte del titolare della partita IVA che richiede il beneficio. A titolo esemplicativo, è il decreto interministeriale del 12 novembre stesso a dare alcune percentuali in merito:

  • 5% e 10% nei casi in cui i ricavi ed i compensi riferiti all’anno 2019 saranno compresi rispettivamentre tra 5 milioni e 10 milioni di euro, oppure tra 1 milione e 5 milioni di euro;
  • 15% quando i ricavi e i compensi saranno tra 400.000 e 100.000 euro.
  • 20% e 30% nei casi in cui i cittadini richiedenti abbiano registrato dei ricavi e dei compensi durante l’anno 2019 rispettivamente compresi tra 100.000 e 400.000 euro o inferiori o uguali a 100.000 euro
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