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Assegni arretrati, perchè l’INPS ora deve pagare

Published by
Riccardo Magliano

Buone notizie per i pensionati: L’INPS dovrà corrispondere tre anni di assegni arretrati. Questo è possibile grazie al meccanismo del ricalcolo contributivo.

Il 2022 sarà un anno molto complicato per quanto riguarda le spese in generale. Il rincaro delle bollette, i disagi della pandemia che continuano a trascinarsi e i vari problemi quotidiani renderanno quest’anno molto impegnativo dal punto di vista economico. Uno stipendio o una pensione rischiano in certi casi di non bastare per arrivare in fondo al mese, ma per alcuni c’è una speranza in più. L’INPS dovrà infatti riconoscere ad alcuni pensionati ben 3 anni di assegni arretrati a causa della meccanica del ricalcolo contributivo. Uno degli effetti collaterali del ricalcolo contributivo è anche quello di ricontrollare l’estratto conto, cosa che può portare ad accorgersi di eventuali errori. In particolare, periodi di contribuzione non corrisposti.

Il mancato riconoscimento dei dovuti contributi per alcuni periodi porta a importi più bassi dell’assegno pensionistico. Accorgendosi di questi errori è tuttavia possibile farli notare all’INPS e richiedere il rimborso di tutti i soldi che non si sono percepiti nel corso della propria vita in pensione a causa di un errore di cui il pensionato non è responsabile. Tramite un’apposita domanda all’ente previdenziale è possibile quindi richiedere la ricostituzione della pensione e farsi riconoscere gli arretrati che questo errore ha sottratto. Per fare in modo che tutto questo accada è indispensabile che il pensionato si accorga da solo dall’errore e invii la domanda all’INPS, che altrimenti rimarrebbe nell’errore. La domanda può essere inviata online tramite il sito dell’INPS, ma è possibile inviarla anche tramite CAF o rivolgendosi a un patronato.

Purtroppo errori di questo tipo sono molto più comuni di quanto non possa sembrare ed è solo tramite un’attenta analisi dell’estratto conto che è possibile accorgersi della loro presenza. Inoltre è bene sapere che il diritto al rimborso è valido solo per il triennio precedente alla presentazione della domanda. Una volta svolto l’iter e i controlli, l’INPS provvederà ad accreditare i ratei arretrati maturati durante i tre anni precedenti al richiedente.

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