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Economia

Buste paga, da quest’anno qualcuno riuscirà ad avere la quindicesima mensilità

Published by
Gianluca Merla

Previste importantissime novità per quanto riguarda la busta paga di quest’anno. Alcuni lavoratori potrebbero ricevere la quindicesima mensilità

(foto: Overplace)

Grazie ad alcune importanti riforme, molti lavoratori potrebbero registrare un considerevole aumento in busta paga. Una notizia che ha tutta l’aria di essere una boccata di ossigeno dopo l’impatto del caro bollette nelle case degli italiani.

Le famiglie meno abbienti, infatti, saranno tra coloro che beneficeranno della riforma Irpef e del bonus Assegno Unico. Un “tesoretto” che potrebbe rappresentare una vera e propria “quindicesima mensilità”. Ecco di cosa parliamo, nel dettaglio.

Aumenti in busta paga, ecco chi ne beneficerà

Grazie alla riforma dell’Irpf e all’Assegno Unico, i nuclei familiari più in difficoltà potranno vedere aumenti fino a 1.900€ in un anno. Da marzo 2022, con l’entrata in vigore delle due riforme, si assisterà ad un impatto positivo sulle buste paga di circa 22 milioni di famiglie.

Grazie all’inserimento dei nuovi scaglioni, le riforme porteranno ad un aumento in busta paga che ammonterebbe, secondo i calcoli, a circa 1.900€ in più in busta paga. Una sorta di quindicesima mensilità pensata per i nuclei familiari più abbienti.

Secondo uno studio del Ministero dell’Economia, infatti, l’impatto delle due riforme potrebbero diminuire le disuguaglianze economiche. In particolare, questo beneficio economico potrebbe avere un impatto positivo maggiore nelle Regioni del Sud Italia.

(foto: Pixabay)

Il Dipartimento delle Finanze ha indicato 1,3 milioni di nuclei familiari, facente parte del primo scaglione, tra i beneficiari maggiori dei 1.935€ annui. Una cifra che inciderebbe sul reddito lordo per almeno l’11,6%. È proprio questo il motivo per cui si prevede una potente riduzione delle diseguaglianze economiche nel nostro Paese.

Andando più nello specifico, l’indice Gini (che misura le diseguaglianze in base al reddito) riporta che le differenze economiche tra le aree del nostro Paese potrebbero ridursi dell’1,65%. In particolare, il Sud Italia recupererebbe parte del ritardo dovuto ad un mercato più debole.

Secondo alcuni calcoli condotti da alcune agenzie, l’effetto redistributivo nelle varie zone d’Italia sarà suddiviso in questo modo:

  • +8,2% al Nord;
  • +9,6% al Centro;
  • +12,3% al Sud.

Secondo l’indice Reynolds-Smolensky le cose non cambiano di molto, con un effetto redistributivo del:

  • +7% al Nord;
  • +7,2% al Centro;
  • +11,2% al Sud.

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