Case degli italiani sotto osservazione, Draghi non intende di rinunciare. E c’è chi ha paura

Case e nodo del catasto. La riforma del governo Draghi che trova l’ostacolo di un centrodestra compatto.

Case degli italiani sotto osservazione, Draghi non ha intenzione di rinunciare. E si teme la Patrimoniale
Case e catasto: questo il nodo per il governo Draghi, che trova opposizione alla sua manovra.

Draghi, dopo il passaggio dell’emendamento che ha permesso la riduzione del limite all’utilizzo dei contanti votato in modo compatto dal centrodestra, sta affrontando ora, con la manovra fiscale, il tema delicato importante del catasto. Anche qui il centrodestra è unito nel fare opposizione a una eventuale patrimoniale che ne potrebbe derivare, ma Draghi sta lavorando in modo determinato sull’aggiornamento degli estimi immobiliari.

Ma Draghi ha bisogno di un accordo politico di larghe intese sulla questione. Il rischio è quello di veder bloccati i 450 emendamenti della manovra ancor prima dell’esame in commissione Finanze alla Camera il 28 febbraio. In questa data, i capigruppo stimano il limite adatto per rispettare i tempi di presentazione dei decreti attuativi che riformeranno il sistema tributario italiano.

Case e catasto, i motivi dello strappo politico

Il centrodestra si oppone fermamente all’idea di rinnovo proposta dall’esecutivo, sostenuta invece da M5S, Leu e Pd. Con questa riforma, Draghi procederebbe ad aggiornare gli estimi e le tassazioni degli immobili per adeguarli ai  prezzi di mercato. Si parla inoltre di inserire meccanismi di adeguamento periodico del valore, in affiancamento a quelli attuali.

Si stima che questo lavoro di riforma avrà un’estensione temporale di cinque anni, dunque verrà ripresa in mano anche dall’esecutivo che succederà a questo. La manovra fiscale trova tendenzialmente d’accordo diverse forze politiche sulla semplificazione dell’Irpef a 4 scaglioni, sul graduale superamento dell’Irap e sugli interventi relativi all’Iva. Ma il nodo da sciogliere è ancora la riforma del catasto, già timidamente affrontato da governi precedenti e mai messo concretamente sul tavolo per il rischio di risultare impopolari.

Case degli italiani sotto osservazione, Draghi non ha intenzione di rinunciare. E si teme la Patrimoniale

Si dibatteva già di questo argomento nei mesi scorsi, quando Salvini aveva accusato Draghi di voler imporre una patrimoniale. Ma il primo ministro aveva immediatamente replicato: “Non ci sarà un aumento delle tasse, e non c’è una patrimoniale sulla casa”.

Francesca Staropoli

Impostazioni privacy