A causa della pandemia l’età pensionabile degli italiani rimarrà la stessa per altri 4 anni, prima di aumentare di nuovo. Questo a causa delle regole della Legge Fornero.
Il sistema pensionistico attualmente in uso, regolato dalla famigerata Legge Fornero, prevede che l’aumento dell’età pensionabile vada di pari passo con l’aspettativa di vita. Visto che nel mondo contemporaneo si vive sempre meglio e la vita media si allunga, anche l’età per la pensione tende ad andare più in là nel tempo, secondo la legge, di 3 mesi ogni 2 anni. La pandemia di Covid-19 ha rotto questo funzionamento. A causa delle vittime che la pandemia ha portato con se, l’aspettativa di vita media in Italia si è ridotta nel periodo di permanenza del Covid-19, in particolare nella sua prima fase. Questo ha portato il governo ha decidere una sospensione degli adeguamenti dei limiti di età per la pensione di vecchiaia previsti dalla legge fino al 2025.
Attualmente l’età minima per la pensione di vecchiaia è di 67 anni, e tale limite rimarrà, appunto, fino al 2025, con la speranza che la pandemia sia abbondantemente finita per quella data. A partire dal 2026, quindi, riprenderanno gli adeguamenti del limite di età per il pensionamento, ma in maniera ridotta rispetto alla consuetudine. Il Governo ha infatti deciso che gli adeguamenti dei limiti di età anagrafica saranno di 2 mesi ogni 2 anni, anziché 3 mesi ogni 2 anni come previsto dal testo della legge Fornero. Questo significa che dal 2026 gli aumenti dell’età per la pensione saranno mano pesanti, ma comunque ci saranno.
Le stime prevedono che già nel 2031 l’età per la pensione di vecchiaia aumenterà a 68 anni. Seguendo gli adeguamenti della Legge Fornero decisi per il post-pandemia, ovvero di 2 mesi ogni biennio anzichè 3 fino a 2054, quell’anno l’età per la pensione di vecchiaia sarà probabilmente a 70 anni. L’aumento dell’età per la pensione di vecchiaia non si riperquoteranno anche sulle pensioni anticipate che si basano sull’anzianità contributiva. Questo perché le pensioni anticipate non seguono l’adeguamento in base all’aspettativa di vita media, ma sono legate ad un provvedimento legislativo.
