La guerra in Ucraina arriva nella tua bolletta: preparati al colpo

Sappiamo già da tempo che il costo dell’energia in Italia sta aumentando a dismisura. La guerra in Ucraina ha solo peggiorato le cose. Pronti a subire un altra potente botta di rincari sulle bollette.

Il problema con le bollette di quest’anno sta nel fatto che, per la maggior parte, l’Italia è dipendente dalle importazioni di gas e petrolio dall’estero, in particolare dalla Russia e dalla penisola araba. La prima ondata di aumenti del prezzo dell’energia era arrivata in seguito ad alcuni problemi di trattative tra i paesi arabi in merito alle esportazioni di gas e petrolio post pandemia, e alle difficoltà di trasporto delle materie prime, sempre causati dalla pandemia e dai controlli conseguenti. In questo quadro si inserisce adesso la guerra in Ucraina, che non da altro che complicare ulteriormente la situazione.

Come detto, la stragrande maggioranza delle materie prime per l’energia in Italia, in particolare gas metano e petrolio, o vengono direttamente dalla Russia, o arrivano in Europa passando proprio da quella parte del mondo, attraverso strade e gasdotti. La guerra in Ucraina e le sanzioni messe dagli stati occidentali alla Russia hanno reso non solo più alto il costo del petrolio e del gas importato, ma hanno reso anche più difficile l’importazione da un punto di vista logistico. Con prezzi di acquisizione più alti, scarsità di materia prima e difficoltà di trasporto, il costo dell’energia aumenta e questo si ripercuote sulle bollette di luce e gas. Arera dichiara che secondo le stime effettuate, il costo dell’energia elettrica dovrebbe aumentare ancora del 20%, mentre il gas metano aumenterebbe del 2% nei prossimi mesi.

Questo come si ripercuote sulle bollette di casa? Il calcolo non è semplice, ma Arera torna a dare una mano anche in questo. Se si confermasse l’attuale trend di crisi derivante dalla guerra in Ucraina, ci potrebbe essere un aumento del 25% sulla bolletta elettrica. Corrispondente e circa 56 centesimi in più per chilowattora. Un incremento che si andrebbe a sommare a quello già registrato a gennaio, pari al 55%. Come soluzione per contribilanciare gli aumenti, Nosima Energia propone prezzi calmieri decisi a livello europeo per gas e luce. Questa possibilità trova tuttavia l’opposizione delle aziende energetiche, che potrebbero risultare gravemente danneggiate da questa misura.

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