Ucraina, a pochi chilometri dall’Italia lanciano già l’allarme “Fate scorte di cibo e acqua”

Mentre in Ucraina continua il conflitto, i paesi europei cercano di far fronte ai disagi. Nella vicina Svizzera si chiede alla gente di fare scorte di cibo e acqua per il prossimo futuro.

I disagi della guerra in Ucraina toccano tutti in egual misura, ma alcuni paesi si stanno già preparando alla peggiore delle possibili eventualità. La Svizzera, in particolare ha preso molto sul serio il rischio di una guerra nucleare attraverso il sito internet del governo ha allertato i cittadini. Sul sito del Governo svizzero è apparso un piano di prevenzione che dovrebbe permettere alla popolazione di proteggersi in caso di conflitto nucleare. La preoccupazione è scattata in seguito all’attacco delle forze russe alla centrale nucleare di Zaporizhzhya. L’iniziativa del Governo svizzero è stata presa in seguito alla pioggia di domande e richieste dei cittadini sulla peggiore ipotesi possibile.

Sul piano previsto dalla Svizzera si trovano molti punti: dalle modalità di informazioni dei cittadini all’utilizzo e rifornimento di compresse di iodio, utili per arginare i danni delle radiazioni. Questo, comunque, resta un piano per una ipotetica situazione di emergenza di cui ancora non si vedono le avvisaglie. Il governo di Berna precisa che per ora non ci sono scenari che prevedano la messa in pratica di tale piano da parte della popolazione. Nel corso degli anni la Svizzera si è attrezzata egregiamente per garantire la protezione dei suoi cittadini in caso di conflitto nucleare. In tutto il territorio dei vari cantoni sono presenti 365 rifugi sia privati che pubblici, con circa 9 milioni di posti disponibili.

La copertura delle misure preventive svizzere è più che sufficiente per ospitare più del 100% dell’attuale popolazione svizzera, ma il problema nel caso sarebbero viveri e vettovagli. Pertanto nel piano viene previsto che i cittadini facciano scorta di cibo e acqua in caso si verificasse lo stato di emergenza di un conflitto nucleare. Il piano scatterebbe immediatamente se si presentassero le avvisaglie di un conflitto nucleare su larga scala e lo Stato farebbe in modo di distribuire le compresse di iodio alla popolazione e offrire riparo nei rifugi.

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