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Materie prime, perché Putin può portare al disastro la nostra economia

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Francesca Staropoli

I dati del report Prometeia raccontano le difficoltà a livello energetico e di approvvigionamento di materie prime dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia decisa da Putin.

Le conseguenze economiche su scala globale dell’invasione voluta da Putin.

La Russia e l’Occidente stanno vivendo una vera e propria guerra economica e il sistema globale inizia a soffrire delle sue dipendenze da Mosca per molte materie prime strategiche in vari settori dell’economia. Le pesanti sanzioni con cui l’Occidente sta cercando di far frenare Putin stanno avendo ritorsioni anche sul resto delle economie mondiali.

I mercati delle materie prime stanno già registrando incertezze e volatilità. Su una scala percentuale mondiale, la Russia detiene il 17,6% dell’output di petrolio e il 12,6% di gas naturale:le ripercussioni relative a queste due risorse le stiamo ampiamente sperimentando già adesso, così come stiamo vedendo anche l’aumento dei prodotti derivanti dal grano, materia prima importata in Italia sia dalla Russia che dall’Ucraina.

L’indice dei prezzi delle materie prime Prometeia-APPIA segnala queste criticità nell’ultimo rapporto legato al cambiamento di gennaio/febbraio, e segnala un altro settore che sta soffrendo molto: il metallurgico.

La metallurgia ha già registrato infatti un aumento del 4,9% di costi complessivi in filiera, con alluminio, nickel e palladio la cui domanda sta registrando criticità dovute al fatto che la Russia di Putin sta diminuendo le forniture in risposta alle sanzioni.

Ma quanto conta la fornitura di queste materie prime da parte della Russia? La fornitura di palladio (necessario ai mercati delle auto elettriche e delle tecnologie per la sostenibilità) al mercato globale è del 38%. Inoltre, la Russia copre il 6,1% della domanda di alluminio e nickel al mondo. Anche i metalli preziosi utili alla mobilità elettrica potranno essere sorvegliati speciali, come l’argento, di cui la Russia detiene il 5,4% delle riserve mondiali di argento, oltre che il 10,6% della produzione del platino, un’altra delle risorse che si trova ad essere tra le materie prime “preziose” più strategiche.

Putin, transizione energetica legata alle sue scelte

Tutti questi mercati, finché la situazione rimarrà grave come lo è attualmente, daranno una battuta d’arresto importante alla transizione energetica, tema verso il quale stavamo forse finalmente avendo un approccio di lunga prospettiva.

Prospettiva che sembra dunque divenire un lungo percorso a ostacoli e che, come per molti altri settori delle vite di tutti noi, dipenderà dagli sviluppi del conflitto russo-ucraino.

 

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